Fortissimo il dato sulla fiducia dei consumatori Usa, che a giugno ha segnato il livello record degli ultimi 2 anni. In termini assoluti, inoltre, il dato è molto vicino alla media (dato attuale 101,9 vs media di 103) del decennio virtuoso dell’economia Usa (1991-2001).
Tutte le principali sottocomponenti hanno contribuito all’ottima performance. In particolare la sottocomponente lavoro ha evidenziato un sensibile miglioramento con l’hard to get job index, passato da 30,3 a 26,5%.
Evidentemente le migliorate condizioni sul mercato del lavoro insieme al recente calo del greggio hanno supportato la fiducia dei consumatori.
Il dato rende ancor più verosimili le aspettative di un buon dato sugli occupati del prossimo venerdì.
E’ interessante però notare la reazione sul mercato dei bond. Il dato di oggi, infatti, potrebbe teoricamente portare ad immaginare una Fed più aggressiva sui tassi ed in tale ottica risulta congruente la reazione sul mercato forex con il rafforzamento del Dollaro fino in prossimità di 1,21 vs. Euro.
Sul mercato obbligazionario però, soprattutto dopo la pubblicazione ieri del forte dato sul Pce di maggio, gli operatori sembrano aver già incorporato uno scenario negativo sul fronte prezzi e di conseguenza si assiste ad un (per ora) lieve recupero dei corsi.
Di conseguenza, riteniamo che aumenti la possibilità di una reazione positiva dei bond dopo la decisione della Fed di domani, anche laddove, a fronte di un rialzo di 25bps dei fed funds, nel comunicato la Fed dovesse far riferimento all’ipotesi di un atteggiamento più propenso al rialzo dei tassi nel caso di pressioni inflative in aumento. A supportare i bond potrebbe aggiungersi anche il forte calo del greggio delle ultime due giornate.
* Antonio Cesarano e’ il Responsabile Desk Market Research di MPS Finance.