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Dieselgate, tonfo Fca dopo denuncia Usa

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Mattinata pesante per i titoli di Fca, che arrivano a perdere oltre il 3%. L’ondata di vendite che si è abbattuta sulle azioni della casa automobilistica Fiat Chrysler è la conseguenza della notizia, anticipata nei giorni scorsi ma ufficializzata oggi, secondo cuigli Stati Uniti hanno depositata al tribunale federale di Detroit dal dipartimento di Giustizia americano, per conto dell’Agenzia per la protezione ambientale (Epa), una denuncia per avere violato la legge sulle emissioni diesel.

Immediata la replica del gruppo.

Fca Us è contrariata dalla decisione ma continuerà a collaborare con l’Epa e con le autorità della California”, ha replicato il gruppo guidato da Sergio Marchionne.

Le autorità Usa hanno accusato Fca di avere installato, senza comunicarlo agli ispettori, un software che consente emissioni più alte degli standard in 104.000 veicoli diesel. I modelli interessati sono Jeep Grand Cherokee e Ram 1500 prodotti dal 2014 al 2016 con motori diesel a tre litri e venduti in Usa. La multa potrebbe arrivare fino a 4 miliardi di euro.

“La società – dice il gruppo in una nota – intende difendersi con forza, in particolare contro l’eventuale accusa che abbia deliberatamente tramato per installare impianti di manipolazione per aggirare i test sulle emissioni negli Stati Uniti”.

L’azienda ricorda che ha formalmente depositato presso le autorità competenti la richiesta di certificazione delle emissioni diesel relative ai modelli diesel Jeep Grand Cherokees e Ram 1500 commercializzati nel 2017.