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(WSI) –
Arun Sarin alza il tiro sulla banda larga e punta dritto su Fastweb. E siccome il ceo di Vodafone non è il tipo cui piace perdere tempo, ha già messo nero su bianco il progetto che dovrebbe portare entro il 2007 al controllo dell’operatore italiano.
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La bozza del piano, che Finanza & Mercati è in grado di anticipare, circola da qualche giorno al quartier generale di Newbury, dove gli esperti del gruppo britannico stanno valutando tutte le ipotesi percorribili. Secondo alcune indiscrezioni giunte dalla City, l’operazione allo studio di Sarin sarebbe stata concordata, a grandi linee, con il fondatore e azionista numero uno di Fastweb, Silvio Scaglia, che da tempo attende silenzioso il momento più propizio per cedere la propria quota del 25 per cento.
Nell’ultimo semestre, però, il titolo ha perso oltre il 20% (ieri ha chiuso a 34,36 euro, rispetto ai 43,17 euro del 24 marzo), e la quota di Scaglia, a prezzi di mercato, vale oggi meno di 700 milioni contro i circa 820 di gennaio 2006. Ecco perché l’imprenditore, che il prossimo 26 ottobre metterà in tasca un superdividendo di 75 milioni (esentasse), sarebbe disponibile a cedere il controllo solo a fine 2007. Dopo lo sbarco dell’azienda italiana nella telefonia mobile, che farebbe riguadagnare terreno alle quotazioni del gruppo.
Il piano concordato con gli inglesi si articola in tre step, di cui l’accordo commerciale siglato venerdì scorso tra Vodafone e Fastweb (per il lancio di un servizio fisso-mobile a doppio marchio) è solo il primo gradino. Già entro fine anno, o al massimo ai primi del 2007, dovrebbe partire la seconda fase, che prevede il lancio dell’Mvno: Fastweb sbarcherebbe sul mercato della telefonia mobile come operatore virtuale, utilizzando la rete Vodafone.
A quel punto, entrerebbe nel vivo la fase tre, con la cessione della quota di Scaglia per un valore non inferiore a 800 milioni. Briciole per gli inglesi, che dall’acquisto otterrebbero solo di sinergie almeno 400 milioni. Ma soprattutto, se si concretizzasse la paventata vendita di Tim, il colosso britannico diventerebbe il primo operatore globale italiano.
Nel frattempo, non è escluso che Scaglia rimanga in partita. Secondo quanto risulta a F&M, proprio in questi giorni il fondatore di Fastweb avrebbe aperto a Londra una grande società di software. E potrebbe tornare in gioco, a operazione conclusa, come partner di Vodafone nella gestione della piattaforma multimediale per l’IpTv (la televisione via Internet) di Fastweb. A quel punto, non è da escludere un cambio di vertice. In ogni caso, l’amministratore delegato, Stefano Parisi, resterà almeno fino alla fine del 2007 per traghettare il gruppo verso la frontiera «mobile».
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