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FASE MERKEL ANCHE IN FINANZA

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(WSI) –
Sul Sole 24 Ore di ieri, Orazio Carabini – riprendendo con una certa puntualità quanto anticipato sul Foglio la settimana scorsa sulla trattativa in corso tra la Telecom e NewsCorp di Rupert Murdoch, più avanzata di quanto l’azienda telefonica abbia ammesso pubblicamente – ha colto un aspetto essenziale del problema: il ruolo di Mediaset e il futuro del Cav.

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Il ragionamento di Carabini è il seguente: il governo ha fatto presente a Marco Tronchetti Provera che la Telecom deve rimanere in mani italiane. E’ infatti un asset infrastrutturale strategico, e non vi si può rinunciare dopo avere appaltato tutta la telefonia mobile (e tutto il cash-flow che genera) a cinesi, inglesi ed egiziani. Ma allora perché non incoraggiare un’alleanza strategica tra Telecom e Mediaset?

In fondo – questa è la suggestione dell’analisi pubblicata dal Sole – sarebbe una soluzione che consentirebbe di risolvere due questioni: l’italianità di Telecom (e la sua sistemazione con la nascita di un supergruppo nazionale di tlc in grado di confrontarsi con il mercato europeo), ma anche la terza vita di Silvio Berlusconi. E’ vero che il conflitto d’interessi sarebbe più forte, ma al centrosinistra converrebbe rivederne le norme e definire onorevolmente la parabola del Cav. Del resto, è del tutto evidente che la ristrutturazione del sistema politico italiano, che passerebbe per un assetto transitorio di Grande coalizione (la fase Merkel), deve andare a braccetto con la ristrutturazione del sistema economico e finanziario. In entrambe le partite il Cav. è decisivo.

La sconfitta elettorale ha lasciato sul campo un Berlusconi comunque molto forte, non facilmente utilizzabile in prima persona, ma indispensabile. Sul terreno economico, la famiglia Berlusconi è in posizione chiave: ha una notevole liquidità, e in un quadro di capitalismo asfittico, privo di grandi risorse e di coraggio (con le grandi famiglie che si rifugiano nelle rendite), non se ne può prescindere. Per questo alla fase Merkel della politica dovrebbe corrispondere una fase Merkel del sistema economico e finanziario: che passerà presumibilmente per un grande accordo tra l’establishment raccolto intorno ai due patti di sindacato Mediobanca e Rcs (con un ruolo forte per Tronchetti), e i tre grandi outsider in grado di muovere risorse proprie e leva finanziaria: Silvio Berlusconi, Francesco Gaetano Caltagirone e Carlo De Benedetti. Molto dipenderà da come sarà messa a posto la partita Telecom.

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