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FARNETICAZIONI?

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(WSI) – Sono farneticazioni. Lo ripetiamo: farneticazioni. Chi le ha pronunciate, l’ex patron del Perugia fallito e inseguito vanamente a Santo Domingo da un ordine di cattura che intanto ha colpito i suoi figli, ne risponderà in giudizio. Sostiene infatti Gaucci che nel mondo del calcio e non solo egli «ha lavorato per oltre 20 anni personalmente per Cesare Geronzi, presidente di Capitalia».

Dice di aver fatto avere «a lui, a sua moglie e a sua figlia beni per oltre 60 milioni di euro, e altri 25 attraverso il Perugia calcio». Aggiunge che affari come la vendita di Nakata alla Roma erano teleguidati da Geronzi perché Capitalia doveva rientrare dalle proprie esposizioni perugine. Altri, come la cessione di Liverani alla Lazio di Cragnotti che neanche lo voleva, servivano solo a pagare in nero e in contanti oltre 3 miliardi di lire alla Gea dei tanti figli eccellenti, tra cui Chiara Geronzi.

Aggiunge ancora che alla bancarotta è stato costretto, «da un gruppo di potere il cui burattinaio è Cesare Geronzi», il quale, come se non bastasse, sei mesi fa avrebbe mandato a dire a Gaucci stesso tramite un conoscente un mafiosissimo «ti rovino». Gaucci le ha sempre sparate grosse. E ora vorrebbe forse farci credere che lui e Cragnotti e un paio d’altri gentiluomini sono stati per tanti anni i prestanome di Capitalia in affari poco chiari, nel calcio e non solo? Ma come si permette? Farnetica. Ma per chi ci ha preso? Ne risponderà in giudizio. Solo che ci vorrebbe un giudizio di Dio, invece che della procura romana…

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