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Fao: prezzi alimentari giù, ma forse solo una parentesi

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Roma – Dopo aver raggiunto valori record a febbraio, i prezzi degli alimentari hanno registrato il primo calo in otto mesi. E’ quanto risulta dai dati resi noti dalla FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura.

Precisamente, l’indice FAO Food Price Index è calato a marzo a 229,8 punti, segnando una flessione del 3% su base mensile, rispetto ai 236,8 punti di febbraio. Su base annua, tuttavia, il livello rimane in rialzo del 37% rispetto al valore del marzo del 2010.

I motivi del calo vanno ricercati nel proseguire delle proteste nel mondo Arabo e nel recente disastro che ha colpito il Giappone. Ma l’istituto delle Nazioni Unite avverte che il calo sarà solo temporaneo, visto che il trend vede un aumento della domanda e un calo della produzione. “Sarebbe prematuro affermare che si tratti di una inversione del trend al rialzo”, ha avvertito infatti David Hallam, director della divisione commerciale e di mercato della Fao.

Gli economisti della FAO credono anzi che ci siano già i primi segnali di un rialzo e che già dalle prossime settimane i prezzi dovrebbero ricominciare a salire. “I bassi livelli delle scorte, le conseguenze degli eventi in Medio Oriente e nel Nord Africa sui prezzi del petrolio (oggi il Wti ha superato supera quota $111 al barile) e…il Giappone, sono tutti fattori che contribuiranno all’incertezza e alla volatilità dei prezzi nell’arco dei prossimi mesi”, ha ribadito Hallam.