(9Colonne) – Roma, 7 mag – Il Sole 24 Ore traccia un primo bilancio a distanza di dieci mesi dall’entrata in vigore della riforma del diritto fallimentare. Dalla rilevazione, effettuata dal giornale in 47 tribunali, è risultato che le dichiarazioni di fallimento sono dimezzate. “A Napoli e Genova la flessione è vicina al 90 per cento, con conseguenze ancor più pesanti per i creditori”, poiché è diventato più difficile il recupero dei crediti, mentre si assiste alla stasi assoluta dei concordati preventivi.” Questi elementi giustificherebbero “un giudizio di cautela sull’attuale efficacia della nuova Legge fallimentare”. “Nei propositi della riforma – si legge nell’articolo – c’era l’estensione del numero dei soggetti esentati dal fallimento, ma la realtà sembra aver superato il progetto”. Ciò non è necessariamente vantaggioso per i creditori: “Uscire dal circuito della procedura concorsuale per entrare in quello delle procedure esecutive individuali significa, in tutti i casi in cui sul piccolo imprenditore convergano le richieste di una pluralità di creditori, limitare drasticamente la possibilità del soddisfacimento del credito individuale”.
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