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Export italiano: in crescita il deficit

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Si aggrava il deficit commerciale dell’Italia. A settembre, riferisce l’Istat, il deficit è arrivato a 2.743 miliardi di euro, da 2.239 miliardi del settembre 2005 e i 1.699 miliardi di agosto 2006. Il deficit nei confronti dell’Unione europea passa invece a 15 milioni, contro 180 dell’anno precedente e un avanzo di 223 milioni di agosto. Nel mese di settembre 2006, rispetto allo stesso mese del 2005, le esportazioni verso i Paesi Ue sono aumentate del 6,6 per cento e le importazioni del 5,5 per cento. Rispetto ad agosto 2006 i dati destagionalizzati registrano a settembre 2006 una crescita dell’1,6 per cento per le esportazioni e una flessione dello 0,2 per cento per le importazioni. Nel periodo gennaio-settembre 2006, rispetto allo stesso periodo del 2005, le esportazioni sono cresciute del 4,6 per cento e le importazioni del 6,5 per cento.
Nello stesso periodo il saldo è stato negativo per 794 milioni di euro, a fronte di un attivo di 1.593 milioni di euro nello stesso periodo del 2005. Considerando l’interscambio complessivo, nel mese di settembre 2006, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, le esportazioni sono cresciute del 7 per cento e le importazioni dell’8,2 per cento.
Nel confronto con agosto i dati destagionalizzati indicano, a settembre 2006, un aumento del 2,4 per cento per le esportazioni e una diminuzione dello 0,8 per cento per le importazioni. Nei primi nove mesi del 2006 le esportazioni hanno segnato, rispetto allo stesso periodo del 2005, un incremento del 7,4 per cento e le importazioni del 12,8 per cento.
“I dati di settembre sull’interscambio commerciale con i Paesi europei contengono nuovi elementi positivi di discontinuità, che evidenziano il cambio di passo attuato da questo governo nella politica commerciale”. E’ quanto afferma Emma Bonino, ministro per il Commercio internazionale e per le Politiche europee, commentando i dati odierni diffusi dall’Istat. “Per la prima volta, a settembre le esportazioni (più 6,6 per cento) sono cresciute più delle importazioni (più 5,5 per cento): una inversione di tendenza che può essere di buon auspicio per chiudere l’anno con un incremento significativo di presenza del made in Italy sui mercati internazionali”. “Il secondo aspetto positivo – continua il ministro – anch’esso significativo, è il decremento del deficit della bilancia commerciale : da meno 180 a meno 15 milioni di euro, nonostante il passivo energetico che continua ad essere il nostro principale problema. Infine – aggiunge Bonino -, una forte impennata delle nostre esportazioni verso la Germania (più 9,4 per cento). Un vero e proprio boom, ovviamente trainato dalla ripresa dei consumi interni ma anche dall’attenzione che portiamo a un mercato che è per noi fondamentale, e a un Paese che è il nostro principale partner commerciale”.
Intanto Gaetano Fausto Esposito, direttore generale di Assocamerestero, nel commentare i dati Istat sulla bilancia commerciale afferma che “non è solo il made in Italy che corre, ma l’Italia sta guadagnando terreno anche in settori a elevato valore aggiunto, come gli apparecchi elettrici. Il saldo dei prodotti tipici del made in Italy, ovvero tessile, alimentare, cuoio, legno, meccanica e mobili, nei primi sette mesi del 2006 è aumentato del 5 per cento”.