Poco importa se fino ad ora i loro conti sono stati relativamente solidi nel secondo trimestre. Le banche americane stanno continuando a soffrire di una crescita debole sul fronte dei ricavi e questo sara’ il trend che caratterizzera’ i loro bilanci anche l’anno prossimo. E’ questa l’opinione di Meredith Whitney, ex analista di Oppenheimer e ora a capo dell’omonima societa’ di consulenza finanziaria.
La conseguenza di questa situazione? Le banche Usa saranno costrette a ulteriori tagli ai costi per mantenere un buon passo sul fronte degli utili. “I ricavi sono molto deboli e credo che questo sara’ un tema costante che ci accompagnera’ nei prossimi trimestri”, ha spiegato l’esperta ai microfoni di Cnbc. “Questo trend non funge da supporto a una crescita strutturale” degli istituti stessi, ha aggiunto.
Il consiglio per gli investitori e’ lo stesso che Whitney aveva gia’ suggerito a maggio: “evitare i titoli finanziari a ogni costo”, soprattutto alla luce della riforma finanziaria (ora approvata). Ora la maggior fonte di preoccupazione e’ proprio la caduta dei ricavi determinata dal perdurare della debolezza del mercato immobiliare residenziale e dall’assenza di accordi societari a Wall Street.
Non si salvano nemmeno gli istituti europei, che anche dopo gli strees test continuano a essere seduti su una montagna di debiti sovrani.
Per chi proprio voglia scommettere sul settore bancario c’e’ pero’ un’alternativa valida: il Sudamerica, ma anche “altre parti del mondo che stanno davvero crescendo e che rappresentano nuovi mercati freschi. Attenzione pero’, conclude Whitney: “portano con se molti rischi”.