Economia

Evasione: Stato a caccia di 16 miliardi ma Comuni gettano la spugna

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

ROMA (WSI) – 15,7 miliardi di euro è la cifra che il ministero dell’economia ha chiesto all’Agenzia delle Entrate di recuperare con la lotta all‘evasione fiscale per il triennio 2017-2019.

Via libera quindi a lettere di compliance, ravvedimento e prevenzione: così c’è scritto nero su bianco nella convenzione siglata tra il Ministero di via XX Settembre e le Entrate. In primo luogo il recupero del nero avverrà inviando lettere di compliance ai contribuenti che erroneamente hanno indicato compensi o ricavi, redditi e volume d’affari o della produzione. Nei primi mesi dell’anno 2017 sono state inviate ben 570mila segnalazioni di anomalie grazie allo spesometro.

Ma parlando di lotta all’evasione fiscale è da segnalare un paradosso tutto italiano: a livello locale non si combatte più il nero visto il crollo del 41,3% registrato dalla Corte dei Conti in merito alle entrate tributarie derivanti dagli accertamenti a livello locale. Cosa significa? In parole povere che i comuni hanno in un certo senso gettato la spugna e non fanno più controlli o accertamenti, passando così da 16,8 milioni di euro di entrate a 6.938.4000 e lasciar andare via quasi mille evasori l’anno nel 2016 ci è costato 10 milioni di euro.

Si è scesi così dai 3.455 accertamenti sui casi di evasione nel 2012 ai 1.156 del 2016, passando per i 2.916 del 2013, i 2.701 del 2014 e i 1.970 del 2015. Considerando l’intero quinquennio 2012-2016 la diminuzione degli accertamenti realizzati con il contributo dei comuni raggiunge il 66,5%. Come scrive Il Fatto Quotidiano:

“Il paradosso è dunque che l’intera fetta della torta andrebbe agli stessi comuni che si rifiutano però di apparecchiare la tavola e di brandire forchetta e coltello”.