ROMA (WSI) – I dati positivi di Francia e Germania trainano al rialzo la crescita del settore terziario in Eurozona, mentre l’Italia, pur registrando un miglioramento dell’attività dei servizi a luglio, va verso una crescita del Pil limitata nel terzo trimestre (vista sotto il +0,2%) a giudicare dall’andamento del Pmi composito di casa.
Il Pmi composito finale è rimasto stabile nell’area della moneta unica, attestandosi a 53,2 punti contro i 53,1 fatti registrare il mese precedente. Il risultato è lievemente migliore delle stime preliminari, che erano per un dato pari a 52,9, e costituisce i massimi degli ultimi sei mesi.
L’indice è in crescita da 37 mesi consecutivi e il tasso dell’espansione della produzione manifatturiera si è confermato ai massimi di sei mesi. Inoltre il trend della creazione di posti di lavoro è migliorato in tutti i paesi principali, con la crescita che in Italia ha raggiunto i massimi di nove anni e in Germania il ritmo più sostenuto degli ultimi cinque anni.
Gli analisti di Pantheon Macroeconomics sottolineano come le “lievi revisioni al rialzo dei dati Pmi siano insignificanti, ma comunque evidenziano una crescita dell’attività in Eurozona a luglio, al contrario di quanto facevano pensare i dati preliminari” che indicano un moderato calo.
“Nel complesso, il settore privato tiene bene in Eurozona, con la Germania che è quella che ha registrato la performance migliore. Negli ultimi mesi la storia più importante è stata l’inversione di tendenza del gap tra servizi e manifatturiero: ora la ripresa dell’economia sembra più equilibrata“, scrive in una nota l’economista Claus Vistesen.
Italia: Pil sotto il +0,2% nel terzo trimestre
In Italia l’indice Pmi dei servizi ha registrato un timido rialzo nel mese di luglio, a 52 punti dai 51,9 di giugno. Ma l’andamento dell’indice composito (terziario + manifatturiero) segnala che il Pil sarà debole, sotto il +0,2%, nel terzo trimestre per la terza economia dell’area euro.
Il Pmi del settore dei servizi francese ha fatto un rimbalzo in luglio, con l’attività che è tornata in fase di espansione. Il dato di inizio terzo trimestre è anche migliori delle previsioni. L’indice Pmi è salito a 50,5 punti dai 49,9 di giugno, meglio anche della lettura preliminare che era pari a un risultato di 50,3.
Intanto sul Regno Unito si fa sentire l’impatto della Brexit: manifatturiero e servizi sono entrati in fase di contrazione a luglio. Il calo mensile del Pmi composito è il più marcato di sempre – o per lo meno da quando Markit ha iniziato a raccogliere i dati.
L’indice che racchiude sia manifatturiero sia terziario si è contratto un po’ di più di quanto stimato in precedenza, attestandosi a 47,3 punti – i minimi da aprile 2009. In giugno il livello si era posizionato in area 51,9, un punteggio che essendo superiore alla linea di demarcazione dei 50 punti indicava una fase di espansione.