Economia

Eurozona, crescita delude nel 2016: minimi di un anno

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ROMA (WSI) – L’economia dell’area euro è stata piĂą debole del previsto a inizio anno. Secondo i dati preliminari a diposizione di Markit, i settori di servizi e manifatturiera si sono espansi meno del previsto in gennaio. L’indice PMI composito è infatti sceso da 54,3 punti di dicembre a 53,5 nel mese in corso.

I dati preliminari appena comunicati indicano l’espansione dell’attivitĂ  piĂą timida da un anno a questa parte e confermano i dubbi sulla ripresa che aveva giĂ  individuato la Bce. Mario Draghi ha espresso parole caute sullo stato di salute dell’economia dell’Eurozona ieri durante la conferenza stampa successiva alla decisione di mantenere invariati i tassi di interesse.

Le turbolenze di mercato e il crollo del petrolio stanno avendo un effetto negativo su inflazione e crescita. Se i prezzi al consumo continuano a essere così sottotono è probabile, stando alle parole di Draghi, che la Bce vari nuove misure di stimolo monetario alla riunione di marzo, quando saranno a disposizione stime anche sul 2018. L’euro debole e la riduzione dei costi non hanno alimentato la domanda come si sperava, secondo Markit.

Eurozona, delude l'indice PMI composito, sceso ai minimi di un anno

Il chief economist Chris Williamson ha invitato alla pazienza, sottolineando che “sarebbe sbagliato preoccuparsi troppo” per le cifre sotto le stime. “I dati confermano le previsioni sul Pil, che sono per un incremento trimestrale dello 0,3-0,4% nei primi tre mesi dell’anno”.

Il rallentamento dell’attivitĂ  aziendale a inizio 2016 è infatti per l’economista “una delusione ma non una sorpresa, tenuto conto dell’incertezza generata dalla volatilitĂ  dei mercati finanziari vista sin qui quest’anno”.

Secondo Howard Archer di IHG Global Insight “i dati non sono disastrosi e mostrano una crescita ragionevole del settore privato e una crescita decente dei livelli di occupazione. Inoltre la fiducia nel settore dei servizi è ai massimi da maggio 2011″.

Rimangono delle domande irrisolte su quante e quali misure di stimolo monetario la Bce è pronta a intraprendere nella riunione di marzo dopo aver deluso le aspettative di mercato a dicembre.