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EUROPEE: DESTRA A VALANGA, CROLLO SOCIALISTA

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(WSI) – Con la chiusura dei seggi nei vari Paesi, gli exit poll e in qualche caso le proiezioni forniscono una prima indicazione sugli equilibri del nuovo Europarlamento. Da questi dati emergono l’affermazione della destra radicale in Austria e in Ungheria, la tenuta della Cdu di Angela Merkel in Germania, e di Sarkozy in Francia. E soprattutto il crollo dei socialisti in Francia, Spagna, Germania, Portogallo e, come annunciato, in Gran Bretagna.

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In sostanza ovunque tranne che in Grecia. Un dato che accomuna molti degli Stati membri dell’Unione è l’astensione in forte aumento. Basti pensare che secondo l’istituto Opinionway-Fiducial in Francia l’affluenza non supererà il 42% e che in Portogallo alle 16 aveva votato appena il 26,82% degli aventi diritto. E le prime stime a livello europeo, diffuse dal Parlamento europeo ed elaborate dall’istituto Tns, sono del 43,01%. Se confermato, il dato segna il minimo storico rispetto a tutte le precedenti elezioni. Nel 2004 la partecipazione era stata del 45,47%. “Stasera, è una serata molto difficile per i socialisti di numerosi paesi d’Europa”, ha riconosciuto con amarezza il capogruppo socialista uscente al parlamento europeo, Martin Schulz. Con un messaggio ai militanti socialisti via video da Berlino, Schulz ha assicurato che i socialisti continueranno a “battersi per una democrazia sociale in Europa”.

Gran Bretagna. Il Labour Party è calato a terzo partito in Gran Bretagna. Questo il verdetto della tornata elettorale stando alle proiezioni del voto nazionale elaborate dalla Bbc. A trionfare sarebbero invece i Conservatori di David Cameron e il partito euroscettico UK Independent Party (UKip). Le proiezioni danno i Tory al 27%, l’UKip al 17%, il partito laburista al 16% e i Liberal Democratici al 14%. Chiudono i Verdi con il 9% e il British National Party con il 6%.

Germania. Gli exit poll diffusi dall’emittente tv Zdf danno i conservatori della Cdu/Csu al 38% (la Cdu della cancelliere Angela Merkel al 31%, la Csu circa al 7%), in forte calo rispetto al 44,5% delle europee del 2004 ma in miglioramento rispetto alle elezioni legislative del 2005. Invariati rispetto al 2004 i socialdemocratici della Spd al 21,5%. I liberali della Fdp sono al 10,5%, in ascesa rispetto al 6,1% del 2004. Salgono anche i Verdi, al 12% contro il precedente 10%, e la Sinistra (Die Linke) che passa dal 6,1% al 7%.

Francia. I sondaggi all’uscita dei seggi evidenziano un ottimo risultato per la maggioranza di governo, superiore alle previsioni, e il crollo del partito socialista che avrebbe lo stesso numero di voti e seggi della lista verde Europe Ecologie, guidata da Daniel Cohn-Bendit. I due partiti otterrebbero il 16% di voti, e 14 seggi ciascuno. Secondo l’istituto Opinionway-Fiducial, l’Ump del presidente Nicolas Sarkozy ha il 27,2%, mentre il Ps ottiene appena il 16,4%, il Modem di Francois Bayrou l’8,7%. Secondo Tns-Sofres-Logica, l’Ump ottiene addirittura il 28,3% e i socialisti il 17,5%, i verdi il 14,8% e il Modem l’8,7%. Il blog di Anais Ginori.

Spagna. La partecipazione è stata del 45,81%, quasi uguale a quella del 2004. Dopo il Psoe, la Coalicion por Europa (ceu), un raggruppamento che comprende partiti nazionalisti moderati come i catalani di Ciu o i baschi del Pnv, ottiene 2 seggi. Stesso risultato per Izquierda Unida (iu, comunisti) e i suoi alleati catalani di Iniciativa per Catalunya-Verds (icv) che ha a sua volta 2 seggi. Un seggio ciascuno, infine, va alla Coalizione Europa, sigla di partiti indipendentisti di sinistra galiziani, catalani e baschi, e un’altro a Upyd, piccolo partito centralista.

Grecia. I primi exit poll delineano la netta vittoria del partito socialista di opposizione Pasok di Giorgio Papandreou che avrebbe tra il 37% e il 39% (nel 2004 aveva ottenuto il 34%). I conservatori di Nuova Democrazia (Nd) del premier Costas Karamanlis avrebbe tra il 30,5% e il 33% (cinque anni fa aveva il 43%). I comunisti del Kke si confermano terzo partito con l’8-10% dei voti (nel 2004 erano al 9,4%), mentre cresce l’estrema destra di Laos, che scavalcherebbe con il 5-6% l’estrema sinistra di Syryza (intorno al 5%) seguita dagli Ecologisti Verdi che si confermerebbero come l’altra sorpresa di queste elezioni, passando dall’1% delle ultime politiche al 4-5%.

Danimarca. I primi exit poll segnalano il calo di consensi per i Socialdemocratici e i liberali si affermano come secondo partito. I primi avrebbero ottenuto il 22,7%, mentre ai liberali andrebbe il 20%. Il Partito conservatore del popolo, avrebbe un solo seggio con il 12,8%. Due seggi ciascuno andrebbero al Partito socialista e al Ppartito popolare danese. Mantiene infine un seggio il Movimento antieuropeista. Da segnalare che in Danimarca l’affluenza alle urne è aumentata, dal 47,89% delle precedenti elezioni europee al 51,2%.

Bulgaria. Stando agli exit poll, avrebbe vinto il partito di opposizione di centrodestra, il Gerb guidato dal sindaco di Sofia Bojko Borissow, con il 26,5% dei voti. Mentre i socialisti, e gli ex comunisti, ora al governo si fermerebbero al 19%. Il rilevamento registra anche un buon risultato per il partito nazionalista euroscettico Ataka, che manderebbe una rappresentanza al Parlamento di Strasburgo dove la Bulgaria ha 17 deputati, e della formazione della minoranza turca Dps.

Svezia. A sorpresa, secondo gli exit poll, il Partito Pirata, che si batte per ridurre il limite del copyright e per la condivisione dei file su internet, ha ottenuto il 7,4 per cento ed entra all’europarlamento. I socialdemocratici, all’opposizione, ottengono invece il 25,1 per cento, mentre il moderati di centrodestra, al governo, ottengono, il 18,5 per cento.

Austria. Secondo le prime proiezioni dopo la chiusura dei seggi alle 17.00 i tre movimenti euroscettici, tra i quali ci sono i partiti di estrema destra, hanno ottenuto in totale il 36% dei consensi. Duro colpo per i Socialdemocratici (Spoe), che perdono circa il 10% rispetto a quattro anni fa e scendono al 23,5%. Il trionfatore di queste europee sembra essere l’euroscettico indipendente Hans-Peter Martin, con il 18%. La Foep, il partito di estrema destra, sarebbe attestata al 13%, mentre l’altro partito della destra radicale, l’Alleanza per il futuro dell’Austria, è intorno al 5% ma sotto la soglia di sbarramento. I Cristiano-Democratici (Oevp) si confermano primo partito con il 30,5% circa, 2,5 punti percentuali in meno rispetto al 2004.

Ungheria. Sempre secondo gli exit poll ha trionfato l’opposizione di centrodestra del Fidesz con il 67%. Dura batosta per i socialisti del premier Bajnai che avrebbero ottenuto solo il 19% dei voti. Ma quello che risalta è il risultato dell’ultradestra di Jobbik, il partito vicino alla milizia paramilitare Magar Garda, che avrebbe l’8 per cento e potrebbe quindi entrare nell’Europarlamento.

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