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Europa: tante parole, ma lo spirito unitario rimane a zero

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Tassi di interesse: in area Euro ieri si è assistito ad un rialzo dei tassi swap e governativi sul tratto a due e dieci anni con un restringimento dello spread di curva. In mattinata continua il rialzo dei governativi con il tasso a due anni tedesco tornato sopra l’1%.

Il movimento è guidato principalmente dai timori sull’impatto del taglio delle tasse Usa. Sui periferici ieri si è ristretto lo spread su Italia, Spagna ed Irlanda, mentre in mattinata si sta assistendo ad un recupero. Le incertezze sulle misure che l’Europa prenderà sulla crisi del debito sovrano continuano a condizionare gli operatori.

Ieri l’asta sul titolo a due anni tedesco ha registrato una domanda inferiore all’offerta. Si tratta della terza asta tedesca con una copertura dell’offerta non completa. Continuano le polemiche sulla proposta di emissione di E-bond avanzata da Tremonti e Junker. Juncker in un’intervista ad un quotidiano tedesco considera il rifiuto tedesco troppo semplicistico.

Secondo Juncker la Germania ha rifiutato la proposta prima di averla studiata. Questo ha scatenato la reazione dei tedeschi che tramite il portavoce della Merkel hanno evidenziato il fatto che questo atteggiamento segnala una mancanza di unità all’interno dell’area e potrebbe ripercuotersi sui mercati.

Il Commissario agli Affari economici e monetari Rehn ha dichiarato che l’area Euro ha bisogno di un’azione coordinata per risolvere la crisi del debito, aggiungendo che sono in preparazione nuovi strumenti per la soluzione della crisi delle banche.

Intanto Francia e Germania continuano a premere affinché il summit europeo della prossima settimana approvi alcune modifiche dei Trattati europei per creare un meccanismo permanente di salvataggio all’interno dell’area. Sul fronte macro segnaliamo la buona tenuta della produzione industriale tedesca di ottobre.

All’interno del dato si è registrato un rialzo di tutte le componenti ed in particolare del comparto dei beni capitali. La Germania, malgrado questa nuova ondata di crisi, continua a registrare dei buoni risultati economici e questo grazie soprattutto all’indebolimento dell’euro che sostiene le sue esportazioni. Oggi sarà interessante verificare l’esito del’incontro della BoE nel caso in cui vi siano indicazioni di cambiamenti in merito al programma di easing quantitativo.

Negli Usa tassi di mercato in rialzo soprattutto sul comparto decennale, ossia proprio quello maggiormente beneficiario del piano di acquisti Fed di 600Mld$. Il recente compromesso raggiunto da Obama con i repubblicani (che potrebbe già oggi iniziare l’iter di approvazione al Congresso) su un piano complessivo da 900Mld$, ha avuto il duplice effetto di portare l’indice S&P500 ai massimi di due anni a fronte di un forte rialzo dei tassi mercato a lungo termine.

Inoltre ieri è arrivato anche l’annuncio da parte di AIG dell’intenzione di rimborsare la linea di credito utilizzata presso la Fed, mediante i proventi derivanti da alcuni dismissioni.

Sul fronte obbligazionario invece gli operatori scontano il possibile forte impatto sui conti pubblici che già quest’anno potrebbero presentare un deficit/Pil superiore al 10%. Il citato compromesso raggiunto da Obama, potrebbe comportare un ulteriore forte aumento delle emissioni governative con necessità di un incremento del piano Fed. Secondo alcuni analisti i primi indizi potrebbero già scorgersi nel comunicato successivo al prossimo Fomc del 14 dicembre.

Valute: dollaro intorno ad 1,33 vs euro questa mattina. Confermiamo i livelli di supporto a 1,3250 e 1,32. Yen in deprezzamento vs euro e dollaro favorito dai rialzi delle borse asiatiche. Verso dollaro il cross si è riportato in prossimità della resistenza collocata a 84,40. Verso Euro il cross trova il livello di resistenza a 112, il supporto a 109,60.

La seconda lettura del Pil del terzo trimestre evidenzia una crescita maggiore di quanto previsto in precedenza (un rialzo del 4,5% annualizzato anziché del 3,9%). Il motivo risiede in un maggior apporto positivo degli investimenti aziendali rispetto alla stima precedente. Yuan cinese stabile vs dollaro dopo il deprezzamento di ieri.

Aumentano le probabilità di un aumento dei tassi in Cina nel week end dopo che le autorità hanno annunciato di anticipare al prossimo sabato la pubblicazione dei dati sull’inflazione di novembre.

Materie Prime: l’apprezzamento del dollaro ha dato luogo ad una giornata pesante per i metalli preziosi con le vendite che hanno colpito in particolare l’argento (-5,1%). In calo anche l’oro (-1,8%). Tra gli energetici in evidenza il gas naturale (+4,9%), mentre il greggio Wti (-0,5%) è stato penalizzato dal forte aumento delle scorte Usa di benzina e distillati. Positivi i metalli industriali guidati dall’alluminio (+3,1%). Nuovo record per il rame al Lme. Tra gli agricoli in rialzo il mais (+2,2%), in calo cacao (-1,7%) e caffè (-1,6%).

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