(Teleborsa) – Le borse europee si portano sopra la line di parità a metà seduta, nonostante l’andamento negativo dei futures statunitensi. A dare un po’ di linfa soprattutto la lettura poco migliore delle attese dello Zew tedesco. L’indicatore che misura la fiducia degli investitori tedeschi in relazione alla crescita economica nei prossimi mesi ha segnato un calo leggermente minore di quanto stimato dagli analisti. Il declino del sentiment economico di ottobre indica che dopo il periodo di rapida ripresa si assisterà ad un rallentamento nei prossimi sei mesi, anche se non si attendono cambiamenti della situazione economica tedesca nel prossimo semestre. Lo Zew Institute avverte comunque che permangono rischi legati alle dinamiche economiche negative degli Stati Uniti e di alcuni paesi dell’Euro Zona. Ad influenzare l’andamento odierno anche i conti di alcuni giganti statunitensi, primi fra tutti Apple e Citigroup. La prima ha annunciato cifre ineccepibili scivolando tuttavia sulla performance dell’iPad e sull’outlook. La compagnia di Cupertino sta cedendo terreno sul mercato di Francoforte, trainando al ribasso l’intero comparto tech europeo, al momento il peggiore tra i benchmark di settore. Particolarmente colpita dalle vendite la britannica Arm Holdings, che disegna chip per l’iPhone di Apple, sebbene le vendite del celebre telefono non abbiano conosciuto la minima battuta d’arresto. Niente da eccepire, invece, per quanto riguarda Citigroup che invece sta galvanizzando banche e finanziari del Vecchio Continente. C’è inoltre un certo fermento per l’imminente diffusione delle trimestrali di altri due giganti della finanza USA: Bank of America e Goldman Sachs Group, in arrivo prima dell’opening bell. In attesa dell’intervento del numero uno dell’Eurotower Jean-Claude Trichet, previsto per le 14.30, restano sullo sfondo gli importanti sviluppi della riunione dell’Eurogruppo sul patto di stabilità. Sembra che i ministri abbiano finalmente trovato accordi per affrontare eventuali future situazioni di stress a livello finanziario, mettendo d’accordo le fazioni più “morbide” e quelle più “intransigenti”. Intanto la Banca Mondiale avverte che esiste il rischio dello scoppio di una bolla finanziaria nei paesi dell’Asia orientale, invitando le autorità locali a prendere provvedimenti per evitare una seconda crisi dopo quella del 1997. Sul valutario l’euro continua a perdere terreno nei confronti del dollaro con il cross a a cavallo degli 1,39 usd, in attesa di novità dal fronte macro e dal Beige Book di domani. In agenda oltreoeceano solo il dato sull’avvio di cantieri edilizi. Il mercato dei cambi continua ad essere oggetto di tensioni e polemiche. L’ultima è stata sollevata dal segretario al Tesoro USA Timothy Geithner, che chiede ancora una volta alla Cina la progressiva rivalutazione della yuan, commentando che gli States non deprezzeranno mai il dollaro per essere più competitivi. Tra le commodities il petrolio resta stabile rispetto alle prime ore della mattinata a 82,56 dollari al barile, mentre il prezzo spot dell’oro si aggira attorno ai 1.367 dollari. Segno più per Madrid +0,66%, Zurigo +0,31% e Bruxelles +0,20%. In moderato rialzo anche Londra +0,10%, Parigi +0,10% e Francoforte +0,23%, mentre Amsterdam lima lo 0,12%.
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