Siena – Tassi di interesse: in area Euro ieri, malgrado la notizia del downgrade del fondo Efsf, si è assistito ad un rialzo dei listini azionari e ad un calo degli spread periferici, con quello italiano sceso a 471 pb.
Sui differenziali ha in parte impattato positivamente il buon andamento dell’asta dei titoli a breve termine spagnoli e dell’Efsf che ha visto una domanda di oltre tre volte l’offerta. Sono invece saliti gli spread di Francia, Austria e Belgio.
Il rialzo dei listini azionari si è registrato malgrado la notizia di un possibile downgrade di Fitch al rating italiano entro fine gennaio . Ricordiamo che attualmente il giudizio di Fitch (A+) sul debito italiano a lungo termine risulta essere migliore rispetto a quello di Moody’s (A2) ed a quello di S&P prima dell’ultimo taglio. L’agenzia non ha escluso che il taglio sia di 2 notch, nel qual caso il nuovo rating sarebbe di A- ossia superiore a quello di S&P.
L’agenzia S&P ha dichiarato che entro quattro settimane rivedrà il suo giudizio su banche, assicurazioni e covered bond.
Oggi ripartono i negoziati sullo swap del debito greco. Ieri un esponente del gestore Marathon (uno dei 32 creditori privati al tavolo delle trattative) ha dichiarato di essere fiducioso sulla possibilità di un accordo che comporti uno scambio che prevederebbe in parte cash ed in parte nuovi titoli a lunghissimo termine con un valore di mercato di 32.
Oggi inoltre entra in vigore il dimezzamento del tasso di riserva obbligatoria in area euro, che comporterà maggiore liquidità per l’eurosistema pari a circa 100Mld€.
Nell’ultimo bollettino mensile Banca d’Italia ha delineato due scenari che nel caso peggiore, ovvero spread verso il decennale tedesco intorno ai 500pb, comporterebbe un calo del Pil nel 2012 dell’1,5% (la flessione potrebbe essere più forte nel caso di un peggioramento delle condizioni finanziarie) ed una crescita nulla nel 2013, mentre in caso di un miglioramento della situazione finanziaria e quindi di un calo dello spread sui livelli della scorsa estate, il Pil nel 2012 scenderebbe dell’1,2%, a fronte di una variazione del Pil 2013 attesa allo 0,8%.
Non si è ancora conclusa la questione ungherese. L’Ue ha deciso di aprire un’azione legale contro il governo ungherese sulle recenti normative approvate sulla banca centrale, magistratura e protezione dei dati. L’Ungheria ha un mese di tempo per rispondere dopodiché scatterà l’azione legale.
Sul fronte macro segnaliamo il forte miglioramento dell’indice Zew nella componente corrente e prospettica. Quest’ultima malgrado resti ancora in territorio negativo è salita molto rispetto al consensus di Bloomberg.
Oggi Monti incontrerà il primo ministro britannico Cameron.
La Germania emetterà fino a 4Mld€ di titoli biennali, mentre il Portogallo offrirà titoli a breve fino a 2,5 Mld€. Il Belgio ieri ha cancellato l’asta prevista per il 30 gennaio, dopo aver emesso tramite sindacato un nuovo titolo decennale per 4,5 Mld€.
Negli Usa tassi di mercato decennali stabilmente sotto l’1,90% a fronte della continuazione del rialzo dei listini azionari, malgrado la performance negativa del comparto finanziario, penalizzato dalla deludente trimestrale di Citigroup che ieri ha chiuso in perdita di circa l’8%.
Il complesso dei buoni dati macro (si veda l’indice Zew in area euro e l’indice del comparto manifatturiero di New York) insieme all’attesa di un ulteriore taglio del tasso di riserva obbligatoria in Cina (secondo quanto riportato dal quotidiano China Economic Information) hanno contribuito all’ottimismo degli operatori.
Sul fronte emergente continua il rialzo del mercato azionario brasiliano, con l’indice Bovespa che ha toccato il nuovo massimo dallo scorso luglio, anche sull’attesa oggi di un taglio dei tassi della banca centrale.
Oltre alle trimestrali Usa, sarà importante anche verificare la continuazione o meno del recupero della fiducia dei costruttori Usa, già in rialzo da tre mesi consecutivi.
Valute: euro stabile contro dollaro dopo che il cross ha fallito nella giornata di ieri nel tentativo di rottura della resistenza in area 1,28. In mattinata il cross ha provato a riportarsi sopra tale livello senza però riuscirci, complice la debolezza dei listini azionari europei. Per i prossimi giorni un accordo tra il governo greco ed i privati potrebbe dare maggior forza alla valuta europea che al momento risulta essere ancora molto debole. Prima resistenza a 1,280 e successiva a 1,2870. Supporto principale a 1,2620/50.
Euro stabile anche verso yen con il cross che continua a muoversi all’interno del range 97,20-98,30 senza riuscire a prendere una direzionalità precisa. Yen stabile verso dollaro con il cross che quota poco sotto 77.
Materie Prime: ieri giornata positiva per le commodity, con la sola eccezione del nuovo brusco calo per il gas naturale (-6,8%, alla sesta seduta consecutiva in ribasso). A guidare i rialzi nell’indice GSCI è stato il comparto industriale (piombo +4,8%, alluminio +3,8%), acquisti anche sugli energetici, e in misura minore sugli agricoli.
Bene i preziosi; l’India ha annunciato a partire da oggi un aumento della tassa sull’oro e l’argento importati, rispettivamente del 2% e del 6%, probabilmente come parte del piano di rientro dal forte deficit statale.
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