(Teleborsa) – Chiusura in rosso per l’Europa che avvia la settimana con toni dimessi. I mercati del Vecchio Continente, che erano partiti in un clima negativo, hanno progressivamente recuperato terreno nel corso delle trattazioni antimeridiane, ribaltando il bilancio della mattinata. Tutto ciò però non è bastato per i listini europeri a porate a casa un risultato positivo. A deprimere il sentiment degli investitori le notizie derivanti d’oltreoceano. La borsa di Wall Street nel pomeriggio dopo un avvio al rialzo è stata appesantita dall’unico dato della giornata che ha influenzato l’umore anche degli investitori europei. L’indice NAHB sul mercato immobiliare ha evidenziato a luglio un peggioramento a 14 punti dai 16 rivisti del mese di giugno. Il valore che è il più basso da aprile 2009, ha fatto sgonfiare i guadagni dei listini italiani che comunque ancora mantengono il segno più. Sul mercato valutario, l’euro avanza nei confronti del biglietto verde e si attesta a 1,2966 dollari. In rialzo anche il petrolio con le quotazioni sopra i 76 dollari al barile. Bruxelles ha chiuso con un ribasso dello 0,46% a 2431,56 punti, Zurigo con un decremento dello 0,46% a 6155,99 punti, Parigi scivola dello 0,4% a 3486,33 punti ed Amsterdam dello 0,61% a 322 punti. Giù anche Francoforte -0,52% a 6009,11 punti, Londra -0,2% a 5148,28 punti e Madrid -0,62% a quota 9929,8.
Se vuoi aggiornamenti su Europa: prima seduta della settimana in rosso inserisci la tua email nel box qui sotto:
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Abbiamo ricevuto la tua richiesta di iscrizione. Conferma la tua iscrizione facendo clic sul link ricevuto via posta elettronica.
Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i seguenti campi opzionali.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Ti potrebbe interessare
Dopo l’open banking, l’industria finanziaria si apre all’open finance, creando nuove opportunità per i consulenti finanziari. Tra le sfide chiave identificate per una crescita sostenibile, l’open finance rappresenta un’opportunità per migliorare la consulenza finanziaria.
Da tempo il governatore della FED, Jerome Powell, segnala che la Fed sarà pronta a tagliare i tassi solo quando avrà maggiore fiducia su un calo dell’inflazione. E questo momento, a quanto pare, non sembra ancora arrivato. Al contrario Lagarde (BCE) va avanti sulla strada indicata, ovvero quella di un primo taglio a giugno
Mentre il debito tocca nuovi record negativi, la crescita dell’economia italiana segna il passo: nel 2025, secondo l’istituto di Washington, la crescita del Pil non andrà oltre lo 0,7% (in linea con il 2024), la metà di quella francese.