(Teleborsa) – Si confermano positive le principali borse europee al giro di boa, anche se sotto i livelli migliori della giornata. C’è attesa per l’esito del meeting dell’Ecofin a Bruxelles, con i ministri delle finanze che stanno facendo pressing sulla Grecia affinchè risistemi il proprio deficit. Secondo indiscrezioni sarebbero stati dati 30 gg al Paese ellenico per dare segnali positivi in tal senso. Dal fronte macroeconomico sono giunte interessanti novità dalla Gran Bretagna, con l’indice dei prezzi al consumo a gennaio sopra il target del 2% fissato dal Governo. Il comitato di politica monetaria della Banca centrale inglese (BoE) stima che la crescita annua del 3,5% dell’inflazione nel mese di gennaio sia dovuta ad una “temporanea deviazione”. Queste le parole scritte dal governatore del BoE Mervyn King al cancelliere Alistair Darling. Tale lettera al Tesoro si è resa necessaria poichè il dato diffuso oggi dall’ONS (Office for National Statistics) sui prezzi al consumo della Gran Bretagna hanno superato di oltre un punto percentuale il livello precedentemente menzionato. King sostiene che il comitato sta prendendo tutte le misure necessarie per fare in modo che l’inflazione torni in futuro in linea con il target del 2%. In Germania, invece, l’indice Zew di febbraio è risultato in flessione a 45,1 punti dai 41 del consensus. C’è attesa ora in USA per l’Empire State Index ed i flussi netti di capitale. Nel frattempo i futures sugli indici a stelle e strisce si mostrano frazionalmente positivi. Resta tonico l’oro dopo il balzo registrato stamane in Asia. Gli investitori tornano a rifugiarsi nel metallo giallo sui timori per la situazione debitoria della Grecia e sull’incremento dell’appeal speculativo su tutto il comparto delle materie prime, in relazione poi alla debolezza registrata nelle ultime ore dal biglietto verde (eur/usd a 1,3647). Secondo alcuni operatori talo movimenti sarebbero da imputare, invece, ad un basso livello di liquidità del mercato, vista l’assenza di molti investitori dalle sale operative per la festività nazionale di ieri in Usa del President Day e per il capodanno cinese nel continente asiatico. Accelera il prezzo del petrolio, con il Wti a 75,36 dollari al barile. Attorno alle 12.20, Bruxelles mostra un vantaggio dello 0,49%, Parigi un rialzo dello 0,51%, Amsterdam un incremento dello 0,28% e Zurigo un +0,38%. Segno più anche per Francoforte +0,80%, Londra +0,81% mentre Madrid consolida le basi precedenti +0,04%. Sotto i riflettori il comparto bancario (stoxx +1,34%) dopo che la banca inglese Barclays che ha chiuso il 2009 con un utile più che raddoppiato a 9,393 miliardi di sterline. Il presidente del gruppo Bob Diamond ed il ceo John Varley hanno entrambe deciso di rinunciare al bonus per il 2009. Sulla piazza di Londra le azioni dell’istituto di credito stanno registrando un balzo di oltre sei punti percentuali. Euforico il titolo Vallourec sulla piazza di Parigi, con quotazioni in rialzo di circa cinque punti percentuali. A galvanizzare la società produttrice di tubi per gasdotti la notizia della realizzazione di una nuova fabbrica negli Stati Uniti, Youngstown, Ohio, con un investimento pari a 650 milioni di dollari. I lavori inizieranno presumibilmente nel quarto trimestre del 2011. Alle prese con i conti del 2009 il gruppo chimico svizzero Clariant, che ha registrato un risultato netto negativo di 194 mln dal rosso di 37 mln del 2008 e ricavi in diminuzione del 18% a quota 6,614 mld. La società ha detto che intende mettere in atto alcune misure per migliorare l’efficienza, che porteranno a circa 500 licenziamenti, dei quali 400 in Muttenz. Sulla piazza di Zurigo le azioni Clariant stanno registrando una flessione di circa tre punti percentuali. Brutta giornata per le azioni della l’Oreal, che stanno accusando sulla borsa di Parigi una flessione di cinque punti e mezzo percentuali sulla diffusione dei conti del 2009. La società francese di cosmetica ha chiuso l’anno con un fatturato in lieve calo dello 0,4% a 17,47 miliardi di euro e con un utile netto di 1,79 miliardi (1,95 miliardi nel 2008). Le attese del mercato erano per ricavi pari a 17,63 miliardi e per un profitto di 1,89 miliardi. Il gruppo sembra essere fiducioso per il 2010, con il ceo Jean-Paul Agon che indica ricavi ed utili in crescita.
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