I mercati e le societa’ di fondi comuni americani guardano all’Europa come la nuova frontiera per gli exchange-traded funds (ETF), cioe’ titoli azionari legati a fondi di investimento, che vengono scambiati come tutte le altre azioni.
Mercoledi’ l’American Stock Exchange – dove vengono trattati quasi tutti gli ETF americani – ha annunciato un accordo con la borsa pan-europea Euronext per la quotazione incrociata dei fondi. Un passo fondamentale nel progetto che prevede lo scambio dei fondi dell’American Stock Exchange 24 ore al giorno in tutto il mondo.
“L’interesse e’ molto forte”, ha commentato Salvatore Sodano, amministratore delegato dell’Amex. “Sono prodotti molto popolari, il che e’ probabilmente esportabile”.
Alla fine dell’anno scorso, infatti, il capitale totale investito negli ETF in America ha raggiunto circa $70 miliardi, il doppio dell’anno precedente e oltre 4 volte i $15 miliardi di due anni fa.
Durante l’ultimo trimestre il flusso di liquidita’ relativo a fondi – privati e istituzionali – raccolti dagli ETF trattati sull’Amex ha superato la liquidita’ totale versata in tutti i fondi comuni americani.
“L’accordo Amex-Euronext significa che la concorrenza si sta scaldando in Europa”, ha commentato Edgar Cha della societa’ di ricerca Strategic Insight “La crescita futura verra’ dall’Europa e possibilmente dall’Australia e dall’Asia”.
Intanto il New York Stock Exchange – che e’ recentemente entrato nel mercato degli Etf con un fondo basato sull’indice S&P Global 100 – sta infatti organizzando una piattaforma globale di contrattazioni insieme con il Tokyo Stock Echange e la Deutsche Boerse di Francoforte.
E Barclays Global Investors – che gestisce il fondo S&P Global 100 e che offre gia’ una serie di fondi nel Regno Unito e oltre 50 fondi negli Stati Uniti – intende iniziare l’offerta di ETF anche a Hong Kong una volta che riuscira’ ad ottenere l’approvazione governativa.
State Street Global Advisors – che gestisce lo S&P 500 Spdr, uno dei fondi ETF preferiti negli USA con oltre $25 miliardi di capitale – ha in mente di quotare 14 fondi su Euronext, indipendentemente dall’accordo di Amex e sta per lanciare i primi fondi in Australia e a Singapore.
“Ci sono molti piani per gli ETF”, ha commentato Michael Porter di Salomon Smith Barney. Al di fuori dagli Stati Uniti e dalla Germania – dove Deutsche Bank offre un nuovo tipo di fondi chiusi simili agli EFT – il mercato e’ ancora agli stadi iniziali ed e’ difficile prevedere cosa succedera’, ma la struttura stessa del prodotto si presta alla globalizzzazione.
Il vantaggio principale e’ infatti che gli ETF sono strumenti semplici e, essendo quotati in borsa, potrebbero essere disponibili agli investitori di qualsiasi Paese.
L’obiettivo dell’American Stock Exchange e’ quello di avere tutti i prodotti trattati all’Amex, quotati anche in Eutopa e possibilmente in Asia.
Ma nelle fasi iniziali dell’accordo con Euronext, l’Amex offrira’ solo i fondi piu’ popolari.