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EUROPA IN RIALZO
CON GLI ALLEATI A BAGHDAD

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La morsa sempre più stretta delle truppe alleate su Baghdad fa sperare ai mercati europei in una prossima conclusione del conflitto iracheno allontanando lo spettro di una pericolosa guerra di lunga durata. I listini delle principali piazze finanziarie del Vecchio Continente hanno così chiuso tutti in deciso rialzo, nonostante una oscillazione nel finale di seduta sulla scia del’andamento di Wall Street. L’indice europeo dei titoli guida Stoxx 50 ha terminato così, con un attivo del 3,5%, una settimana in cui i mercati sono passati da un profondo pessimismo sui timori di un prolungamento della guerra, a una crescente euforia determinata dalla ripresa dell’avanzata delle truppe alleate fino alle porte della capitale irachena. Tra gli investitori si fa comunque notare come nel precedente conflitto del 1991 le ostilità durarono sei settimane, mentre la guerra in corso è al suo 16esimo giorno. In particolare, nella seduta odierna a guidare i rialzi sono stati i titoli del settore auto (Stoxx +2,48%) e i farmaceutici (+1,62%) trainati da Bayer (+3,8%) che ha vinto una causa di risarcimento negli Stati Uniti, ma anche Novartis (+2,1%) e Glaxo (+2,15%). Bene inoltre l’energia (+1,07%) nonostante il calo del prezzo del greggio con Bp che ha registrato un balzo del 3,8%. Fra gli assicurativi (+0,59%) la tedesca Munich Re registra un rialzo del 2,8% dopo aver smentito aumenti di capitale, mentre debole è stato l’andamento dei tecnologici dove St è scesa del 4% dopo aver comunicato risultati trimestrali non esaltanti e al di sotto delle attese. Male inoltre la tedesca Sap (-2,7%). L’incertezza di Wall Street ha pesato su Piazza Affari che sul finale ha ridimensionato i guadagni (Mibtel + 0,23% a 16.876 punti e Mib30 +0,24% a 23.178 punti). Si riaccende l’aspetto speculativo su Bnl con l’ingresso di Diego Della Valle (Tod’s +1,90% a 24,16 euro), al 2,8% del capitale. Il titolo ha guadagnato il 3,32% a 1,27 euro tra scambi intensi (oltre 59 milioni di titoli), tre volte superiori alla media mensile. Tra i bancari bene Unicredit (+2,36% a 3,68 euro) e San Paolo Imi (+0,57% a 6,67 euro). Cauto rialzo per Banca Intesa (+0,18% a 2,17 euro). Debole Capitalia (-0,36% a 1,37 euro) e Monte dei Paschi (-1,34% a 2,28 euro). Scivolone per Generali (-2,40% a 18,74 euro) mentre Mediobanca, alla vigilia della riunione del patto di sindacato che potrebbe dare il via a un nuovo corso di Piazzetta Cuccia ha guadagnato l’1,05% a 7,41 euro. Telecom è salita dell’1,03% a 6,77 euro, il giorno dopo quello in cui la società di consulenza Deminor si è detta pronta ad azioni legali per fermare il progetto di fusione. Incerta Olivetti (-0,03% a 0,96 euro) mentre Tim ha guadagnato l’1,25% a 4,03 euro. Nella tabella la chiusura degli indici dei titoli guida delle principali piazze finanziarie del Vecchio Continente:+ – Londra +1,15% – Parigi +1,77% – Francoforte (in corso) +2,50% – Milano +0,24% – Madrid +1,38% – Amsterdam +0,61% – Stoccolma +0,42% – Zurigo +1,36%.