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Europa ha fatto la sua parte, ora tocca a comunita’ internazionale

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Siena – Tassi di interesse: la settimana in area Euro si è aperta con un rialzo degli spread. A penalizzare il mercato l’attesa per le aste spagnole di domani e giovedì e le riunioni del G20 e Fmi che inizieranno venerdì in cui si dovrebbe decidere dell’aumento della dotazione del Fmi.

Secondo quanto riportato da Reuters, un funzionario del G20 ha dichiarato che i membri potrebbero raggiungere un accordo su un aumento della dotazione del Fmi per una cifra compresa tra 400-500 Mld€ dai 600Mld inizialmente pensati dal Fmi. La riunione dei ministri finanziari del G20 si terrà venerdì, mentre da venerdì a domenica si terrà quella del Fmi.

Il capo della Bundesbank Asmussen, come riportato da Wsj, in un’intervista ha dichiarato che l’Europa ha fatto la sua parte per aiutare a sostenere l’economia globale contro le turbolenze finanziarie e che ora toccherebbe agli altri paesi dare il loro contributo aumentando la dotazione del Fmi. Secondo quanto riportato da Bloomberg, che cita un giornale nipponico, il Giappone potrebbe contribuire con una quota di 50 Mld$, mentre gli Usa starebbero insistendo affinché l’Europa superi la crisi con il proprio firewall.

In forte rialzo i prestiti della Bce alle banche spagnole che a marzo sono saliti a 316,3 Mld€ da 169,8 Mld€. Oggi in Olanda e Francia si terranno aste sui titoli a breve termine fino a 11,9 Mld€.

Negli Usa venerdì si è assistito ad un calo dei tassi di mercato su tutta la curva in linea con il ribasso delle borse. Per la prima volta da novembre l’indice S&P500 ha registrato due settimane consecutive di ribasso sulla scia del deterioramento del mercato del lavoro, dell’aumento delle tensioni in area Euro e dei timori di rallentamento della crescita cinese.

In calo tutti i 10 settori dell’S&P500, guidati dai finanziari.

Segnaliamo anche il ribasso marcato di Apple, maggiore società al mondo per capitalizzazione di mercato pari a 564Mld$, che ha registrato il calo settimanale maggiore da ottobre (-4,5%). In un discorso di venerdì, il governatore della Fed Bernanke ha dichiarato che la banca centrale deve concentrarsi nel mantenere la stabilità finanziaria per prevenire una ripetizione della crisi.

Sul fronte macro l’inflazione di marzo è rallentata al 2,7% dal 2,9% di febbraio. Il dato core al netto della componente alimentare ed energia è però cresciuto al 2,3% dal 2,2%. Oggi sono attesi numerosi dati macro tra cui le vendite al dettaglio di marzo, la fiducia dei costruttori e la situazione manifatturiera dello stato di NY di aprile.

Valute: inizio di settimana all’insegna della debolezza per la moneta unica. Questa mattina il cross euro/dollaro si è portato a ridosso del supporto statico e psicologico di 1,30, dopo la debolezza vista venerdì in corrispondenza del riaccendersi dei timori in area Euro. Secondo la Cftc, gli speculatori hanno aumentato del 27% circa le posizioni che puntano ad un apprezzamento del dollaro vs euro. Il supporto come abbiamo detto è collocato a 1,30 mentre la resistenza a 1,305-1,31. Le tensioni sugli asset rischiosi contribuiscono all’apprezzamento dello yen vs le principali valute. Verso euro il cross è calato ai minimi da metà febbraio, al di sotto del supporto 105,50 (oggi livello di resistenza). Per questa settimana il nuovo supporto principale si colloca a 103,40. Apprezzamento anche verso dollaro con il cross poco al di sopra del supporto collocato in area 80-80,40. Marcato deprezzamento per lo yuan cinese vs dollaro, sui minimi da poco meno di un mese dopo che la banca centrale ha aumentato la banda di oscillazione giornaliera del cross al +/-1% dallo 0,5% in vigore dal maggio 2007. La PBOC consente allo yuan di oscillare in misura limitata rispetto al valore di riferimento stabilito ogni giorno.

Materie Prime: giornata negativa per le materie prime in linea con l’andamento dei listini azionari. In controtendenza il cacao (+4,1%) su attese di aumento della domanda dopo il recente calo dei prezzi. Tra i peggiori dello scorso venerdì troviamo i metalli industriali penalizzati dal Pil cinese sotto le attese. Negativi anche i preziosi, gli energetici e la maggior parte delle materie prime agricole. Questa mattina il calo prosegue con il Brent al di sotto dei 120$/barile. L’oro scambia in prossimità dei 1640$/oncia. Secondo la Cftc gli speculatori la scorsa settimana hanno ridotto le posizioni nette che puntano ad un apprezzamento delle materie prime per la terza settimana consecutiva, portandole ai minimi da 8 settimane.

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