L’Europa si muove in ordine sparso nella fase due della lotta al coronavirus. Se per avere maggiori dettaglio su cosa accadrà in Italia dopo il 3 maggio (giorno in cui dovrebbe finire il lockdown), si attende il lavoro della task force istituita dal premier Conte guidata da Vittorio Colao, diversa è la situazione in altri paesi d’Europa.
Francia
Partiamo dalla Francia. Ieri in un discorso alla nazione il presidente Emmanuel Macron ha annunciato il lockdown per un altro mese (“durerà fino all’11 maggio”), poi fase 2 con riapertura delle scuole (in Francia l’anno scolastico solitamente termina più tardi che in Italia, a inizio luglio).
L’11 maggio “riapriranno progressivamente le scuole, gli asili, le scuole primarie e i licei, i nostri bambini devono ritornare nelle classi”, ha annunciato il presidente francese. Per gli studenti delle scuole superiori, ha spiegato Macron, le lezioni comunque “non riprenderanno fisicamente fino all’estate”. Invece, “ristoranti, caffè, hotel, cinema, teatri, sale di spettacolo resteranno chiusi in questa fase” e i festival annullati almeno fino a metà luglio. “La situazione – ha spiegato – sarà valutata collettivamente a partire da metà maggio, ogni settimana”.
Spagna
Passiamo alla Spagna, dove centinaia di migliaia di spagnoli sono ieri tornati al lavoro, dopo che il governo ha allentato alcune delle restrizioni imposte a marzo con il lockdown.
Madrid ha consentito la riapertura, in condizioni di sicurezza, per i settori dell’edilizia e di altre attività industriali che erano state inserite nell’elenco di quelle non essenziali.
Nonostante i dati sui contagi siano ritenuti incoraggianti, il premier Pedro Sanchez ha annunciato che le restrizioni saranno allentate in maniera significativa “non prima di due settimane” e il passaggio avverrà in maniera graduale.
Lo scorso giovedì il parlamento spagnolo ha approvato un’estensione dello stato di emergenza e del lockdown fino alla mezzanotte del 25 aprile, ma la Spagna ha già fatto ripartire parte del sistemo produttivo anche per quel che riguarda servizi non essenziali, con rigide misure di sicurezza per i lavoratori.
…nel resto d’Europa
Se Francia e Spagna seguono, nel complesso, un approccio prudente all’insegna della gradualità, in Europa c’è chi ha già deciso di allargare le maglie, come Austria, Danimarca e Norvegia.
In Austria da oggi riaprono piccoli negozi, self service e vivai. Poi dal primo maggio toccherà agli esercizi commerciali più grandi e parrucchieri. Per bar e ristoranti si dovrebbe aspettare metà maggio, così come per il turismo, mentre gli eventi restano vietati fino a luglio. Per tutti c’è l’obbligo di mascherine o protezione naso-bocca in molti luoghi, dai supermercati ai mezzi pubblici.
Da domani, mercoledì 15, scatta la fase due in Danimarca riaprono asili nido e scuole primarie. Dopo le scuole, riprenderanno gradualmente parrucchieri e ristoranti, mentre biblioteche e chiese rimarranno chiuse almeno fino al 10 maggio. I dipendenti pubblici e privati invece continueranno a lavorare per quanto possibile da casa. Eventi e incontri pubblici sono vietati fino ad agosto.
In Norvegia asili e materne aprono l’ultima settimana di aprile, dal 20 permessi i viaggi in montagna. Resta lo smart working.
Infine la Germania dove le restrizioni, per ora, restano in vigore fino al 19 aprile. Ma è iniziata la discussione per allentare i divieti.