BERLINO (Reuters) – I paesi della zona euro si sono accordati su un piano di salvataggio per evitare che membri più deboli dell’Unione monetaria falliscano. I primi candidati agli aiuti sarebbero Irlanda e Grecia, i paesi più colpiti dalla crisi. Le rivelazioni arrivano da Otto Bernhardt, membro della Cdu del Cancelliere Angela Merkel e presidente del gruppo che, in Parlamento, si occupa di politica finanziaria. “C’è un piano” ha detto Bernhardt. “I ministri delle finanze si sono accordati sulle procedure. Il punto chiave è: ‘non lasceremo che nessuno fallisca’” ha spiegato il politico a Reuters. Di tutti i paesi della zona euro, l’Irlanda è “nella situazione peggiore”, seguita dalla Grecia, dice Bernhardt che spiega che ogni aiuto avrebbe un costo.
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“Guarderemmo molto attentamente ai peccati del passato”, dice Bernhardt. “Non tollereremmo che ci siamo paesi con un basso livello di tassazione, come l’Irlanda. Insisteremmo per un’aliquota minima per la tassazione d’impresa”. Nelle ultime settimane è cresciuta la speculazione che i paesi dell’area euro più solidi – come la Germania – intervengano per aiutare i partner in difficoltà. A una domanda sulla probabilità che questo piano sia utilizzato per salvare uno dei paesi dell’unione monetaria, Bernhardt risponde “dipende come la crisi si sviluppa. E’ possibile che ce la facciano [in Irlanda] senza chiedere sostegno”. “Ma le probabilità che sia necessario aiutare qualche paese sono superiori a quelle che non si faccia niente”, ha aggiunto. Il politico rivela che è disponibile presso la Banca centrale europea un fondo a cui è possibile attingere velocemente in caso di necessità. “Abbiamo creato un fondo presso la Bce” dice Bernhardt. “Siamo in grado di agire nel giro di 24 ore. La Bce può muoversi immediatamente, rendendo disponibile un importo di liquidità illimitato”. Non è stato possibile avere un commento della Banca centrale europea su questo punto.
