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Europa: Abn Amro-Barclays, vicino accordo

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Potrebbero essere rapidi i tempi per la nascita del nuovo colosso bancario europeo che prenderebbe forma dalla fusione della britannica Barclays con l’olandese Abn Amro. Appena arrivata due giorni fa la conferma ufficiale dei due gruppi finanziari di “discussioni esclusive preliminari”, ieri fonti vicine alle discussioni parlano di un accordo entro trenta giorni del controvalore, in azioni e in contanti, di circa 80 miliardi di dollari, per un colosso finanziario dal valore di 168 miliardi, con base ad Amsterdam e guidato dall’attuale presidente di Barclays, John Varley.
La presenza della nuova Abn Amro si farebbe sentire in 53 Paesi con una presenza schiacciante in Olanda, Italia e America latina. Un terremoto nel mondo bancario europeo, che costringerebbe tutti i grossi gruppi a rivedere le proprie strategie e che, come rileva anche il Financial Times ieri, non escluderebbe dall’impatto Capitalia, in cui Abn Amro detiene l’8,6 per cento. Secondo il quotidiano finanziario britannico, infatti, finora il numero uno di Abn Amro, Rijkman Groenink, appoggia sempre il potere del presidente di Capitalia, Cesare Geronzi, all’interno del patto di sindacato. Ma il 2007, sottolinea il quotidiano, potrebbe diventare per Groenink l’anno della “partenza” anziché, come da lui stesso annunciato, della “distribuzione”. Un cambio al vertice del gruppo olandese, che controlla in Italia anche Antonveneta, si rifletterebbe quindi anche sulla banca capitolina (vedere anche articolo a pagina 43). E’ possibile infatti che il nuovo management di Abn Amro decida di adottare “un ruolo neutrale dentro il patto di sindacato” di Capitalia, che “incoraggerebbe anche gli altri azionisti a seguirlo”. Molto dipenderà però, conclude il Financial Times, dalle manovre del gruppo olandese.
Intanto Barclays sulla Borsa di Londra e Abn Amro su quella di Amsterdam salgono. La fusione tra i due gruppi riceve infatti subito il plauso degli analisti finanziari: porterebbe alla nascita della quinta banca mondiale, di un colosso da 120 miliardi di euro e avrebbe soprattutto un senso strategico. Ora si attendono le mosse di Abn Amro che, il prossimo 26 aprile, convoca l’assemblea degli azionisti che, se tutto procede, potrebbe avere sul tavolo l’operazione.