L’economia della zona euro ha registrato nel terzo trimestre la seconda contrazione congiunturale, secondo i dati resi noti oggi, confermando quindi di essere entrata in recessione tecnica e rafforzando le attese di un nuovo taglio dei tassi da parte della Bce in dicembre visto anche che l’inflazione sta scendendo rapidamente. L’ufficio statistico dell’Unione ha indicato in via preliminare che l’economia dei 15 paesi dell’Uem si è contratta dello 0,2% su trimestre, cosa che già aveva fatto nel trimestre precedente. Si tratta della prima recessione dal lancio dell’euro nel 1999.
“Sfortunatamente siamo solo all’inizio” dice Gilles Moec, economista di Bank of America sottolineando che i dati del terzo trimestre non riflettono pienamente il forte peggioramento della crisi finanziaria visto in settembre e ottobre. Quindi “possiamo attenderci altri trimestri negativi per il Pil, fino al terzo trimestre del 2009” ha aggiunto.
I leader dei paesi del G20 si riunisco da oggi a Washington per cercare di trovare una via per frenare il rallentamento economico internazionale e prevenirne una replica. “La recessione è stata confermata, il dibattito ora si concentra sulla durata e sulla gravità. Sembra che l’attuale crisi finanziaria stia portando effetti più significativi di quanto si pensasse sull’economia reale” dice Maryse Pododzinski, economista a JP Morgan. Renault ha detto in settembre che taglierà 6.000 posti di lavoro e Adecco ha detto in ottobre che ne taglierà 600 in Francia, poichè il rallentamento economico le ha costrette a tagliare i costi. “Non ci aspettiamo una ripresa della crescita fino alla seconda metà del 2009, quando gli allentamenti monetari inizieranno a avere effetto” dice Christofer Weil, economista di Commerzbank.
BCE, ATTESE PER TAGLIO DEI TASSI IN DICEMBRE
La Bce, con il taglio di giovedì scorso, ha ridotto il costo del denaro di un punto percentuale dall’inizio di ottobre al 3,25% per cercare di sostenere la fiducia del mercato finanziario, visto che ora le pressioni inflazionistiche sono rallentate. Le stime che lo staff della Bce renderà note in dicembre dovrebbero essere molto più pessimistiche rispetto alle precedenti, mentre le prospettive per l’inflazione dovrebbero essere migliori. L’inflazione in ottobre nella zona euro ha mostrato un tendenziale invariato in ottobre rispetto al mese precedente con un tendenziale annuo del 3,2% dopo il 3,6% di settembre, per lo più grazie alla riduzione dei costi dell’energia. Se si escludono i prodotti più volatili, l’inflazione in ottobre è al 2,4% da 2,5% di settembre “Ci aspettiamo che la Bce tagli i tassi fino al 2% entro la metà del prossimo anno, con la prossima riduzione di 50 pb già a dicembre” dice Nick Kounis, economista a Fortis.
Delle tre principali economie, nel terzo trimestre solo la Francia ha mostrato un dato positivo (+0,1% su trimestre), sopra le attese di -0,1%. Hanno mostrato, invece, una contrazione dell’economia la Germania (-0,5%) e l’Italia (-0,5%). Crescita negativa anche per la Spagna, con -0,2%, la quarta maggio economia europa. Ma il rallentamento non è confinato nei maggiori paesi. L’economia olandese ha smesso di crescere sia nel secondo sia nel terzo trimestre, mentre la crescita austriaca è rallentata allo 0,1% nel terzo trimestree.