New York – L’incubo di Mariano Rajoy di non riuscire piu’ a finanziarsi sui mercati e’ finito. I leader dell’area euro hanno deciso di rinunciare allo status di seniority sui prestiti concessi alla Spagna per salvare il suo travagliato sistema bancario.
Dopo il piano di salvataggio accordato alle banche iberiche qualche settimana fa, il nodo da sciogliere riguardava il fatto che i finanziamenti arrivati dal fondo salva stati MES e legati al debito sovrano avrebbero avuto il grado ‘senior’. Veniva interpretato come un problema per la Spagna, che si temeva avrebbe riscontrato difficolta’ ad avere accesso ai mercati.
L’Europa ha rinunciato al fatto che questi soldi abbiano lo status privilegiato di debito ‘senior’, togliendo un po’ di pressioni di dosso dal governo spagnolo e allentando le tensioni sui mercati dei titoli di stato. Il debito privilegiato e’ un debito che in caso di insolvenza viene rimborsato in via prioritaria. Una sua permanenza avrebbe tenuto lontani gli investitori dal debito sovrano spagnolo.
L’accordo stretto dopo 13 ore di negoziati prevede che sara’ l’attuale fondo salva-stati (EFSF) a fornire gli aiuti alle banche spagnole, almeno fino a quando non diventera’ operativo il nuovo fondo salva-stati, l’European Stability Mechanism (ESM).
E’ stato chiarito anche che quel prestito non avra’ la priorità sui prestiti al settore privato, in caso di difficolta’ della Spagna a restituire i soldi: il particolare non e’ da poco, perche’ altrimenti il debito pubblico spagnolo sarebbe stato ancora meno “attraente” per gli investitori, sapendo che, in caso di difficolta’, prima di loro ci sarebbe stato comunque l’obbligo di restituire i soldi del prestito bancario.
L’EFSF in teoria non avrebbe il diritto di prelazione, previsto nel caso in cui sia il fondo permanente a stanziare le risorse. La preoccupazione di Rajoy era relativa alla ‘seniority’ che il fondo permanente acquisirebbe in caso il salvataggio sia portato a termine da quest’ultimo. In questa eventualita’ gli investitori privati avrebbero vista ridotta la probabilita’ di recuperare gli investimenti effettuati. Su questo aspetto c’e’ stato un duro confronto tra Madrid – che prediligeva l’EFSF – e le altre capitali europee – che preferivano il nuovo meccanismo del MES (che ancora deve essere ratificato dagli stati membri).