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Euro: violento strappo al rialzo, vengono rotte le prime resistenze

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Legnano – Da qualche anno a questa parte abbiamo imparato a conoscere molto da vicino le agenzie di rating e abbiamo successivamente appreso quanto abbiano inciso sulla crisi le valutazioni da esse provenienti, soprattutto in quelli che sono i noti downgrade e gli outlook sugli Stati, sulle banche, sulle aziende.

Spesso le prime pagine sono state a loro riservate, in uno stucchevole meccanismo cronologico, che riguardava soprattutto l’Europa, che vedeva in seguito ai loro report il ribasso delle Borse, il rialzo dei differenziali dei Titoli di Stato e massicce ondate di pessimismo sui mercati.

Beh questa volta i titoli di apertura, tra cui il nostro, è comunque a loro riservato ma per una volta in un’accezione positiva, perlomeno per quello che concerne la situazione del Vecchio Continente.

Ieri nella mattinata, infatti, uno studio di Moody’s sugli squilibri esterni dell’Eurozona, creando un parallelo con la situazione delle economie scandinave dei primi anni ’90, ha espresso grande apprezzamento per le impopolari riforme attuate soprattutto da Spagna e Italia, prevedendo per queste ultime, insieme al Portogallo, un’ uscita dalla crisi già a partire dal 2013; più cauto il giudizio sugli altri stati problematici dell’Eurozona, Irlanda e Grecia, per i quali invece sembra essere il 2016 l’anno di risoluzione delle difficoltà.

Più tardi è stata invece Fitch a pronunciarsi postivamente nei confronti dell’esecutivo Monti definito cruciale per la prosecuzione delle riforme e fondamentale per mitigare il rischio politico nel paese, che potrebbe invece acuirsi con la fine del suo mandato; inoltre la stessa agenzia americana ha precisato di non vedere la necessità di ulteriori provvedimenti di austerità per Italia e Spagna.

Tutto ciò ha determinato importanti rialzo sui listini, soprattutto a Milano, regina d’Europa con un +2,40% dell’ITA40 arrivato nuovamente sui massimi di breve a 15350 e ad un generalizzato acquisto di rischio con Euro superstar contro praticamente tutte le valute.

Tutto ciò sembrava proseguire con l’apertura di Wall Street che ha visto l’S&P500, Dow Jones e Nasdaq tornare ai massimi da 4 anni. Il quadro lusinghiero è stato però svilito dal giudizio dalla terza delle grandi agenzie di rating, Standard & Poor’s, la quale ha invece affermato che le chance di una nuova recessione sono aumentate, sottolineando di non ritenere che l’economia americana e quella europea miglioreranno il prossimo anno, soprattutto per via delle difficili condizioni di credito.

Oltre al contagio dalla crisi del debito europea, i rischi per l’America proverrebbero dal rallentamento cinese e dal cosiddetto fiscal cliff, ovvero la possibilità che all’inizio del prossimo anno vi saranno in maniera congiunta tagli alla spesa e aumento della pressione fiscale. Gettando uno sguardo invece al futuro più immediato, oggi il premier greco Samaras inconterà il presidente dell’Eurogruppo Juncker per la discussione del piano di risanamento che vedrebbe il paese ellenico impegnato per tagli alla spesa di 13,5 miliardi di euro.

Stasera, inoltre, ci saranno i verbali degli incontri del FOMC della FED che potrebbero scaldare o raffreddare il mercato e fornire una preview di quelle che potrebbero essere le prossime mosse della Banca Centrale Americana, da molti considerata il vero market mover per i prossimi mesi.

EurUsd
Violento strappo al rialzo del cambio principale che ha ieri rotto la prima resistenza posta a 1,2380 e poi quella ancora più importante a 1,2440. Ci troviamo ora esattamente sulla Banda superiore di Bollinger su di un grafico daily che ben sembra lavorare da blocco al rialzo della quotazione, con fisiologiche prese di profitto che potrebbero portare a un ritracciamento sui supporti di breve. Nell’ambito di una divergenza rialzista su un grafico settimanale, che potrebbe ancora manifestare i suoi effetti, diventa ora l’area compresa tra 1,25 e 1,2525 la prima a cui porre attenzione con estensione verso l’importante livello di 1,2585.

Gbp/usd
Ottimo rialzo anche per il cable che si è portato sul cruciale livello di resistenza statica di 1,5780, con diversi tentativi di rottura per ora non andati a buon fine. Se dovesse permanere un clima di appetito al rischio sul mercato è verosimile assistere ad un breakout che ci porterebbe diretti al primo livello significativo di 1,5850 con estensione a 1,5920.

Usd/jpy
Accennavamo già nella mattinata di ieri a mettere in discussione il percorso rialzista in atto su questo cambio, individuando la media mobile a 21 periodi su un grafico a 4h come un importante spartiacque in questo senso. La violazione è avvenuta e ora quest’indicatore sembra poter diventare un livello di resistenza per il prezzo; la partita potrebbe dunque giocarsi nel range compreso tra 79,30 e l’importante supporto statico posto a 79,10. Un range dunque molto ristretto che potrebbe però, laddove se ne uscisse, portare all’intrapresa di direzionalità sulla coppia.

Aud/usd
Dopo l’esaurimento della divergenza rialzista sul grafico a 4 ore che ci ha condotto al target di 1,0520, il cambio ha invece ritracciato, in antitesi con il resto del mercato che nelle stesse ore invece ben performava. Ora e l’1,04 il livello di attenzione, perché soglia psicologica e prezzo di transito della media a 200 sul grafico a 4 ore. 1,0480 invece il prezzo di riferimento al rialzo.

Ger30
Qui potremmo copiare ed incollare l’analisi fatta nella giornata di ieri perché è rimasta sostanzialmente invariata la price action del principale indice tedesco che ora vede il livello di 7100/10 come più prossimo ad essere raggiunto. Naturalmente resta la quotazione di 7000 quella di riferimento al ribasso.

Ita40
Ancora forte la tendenza rialzista in atto dai minimi del 25 Luglio scorso, sebbene avessimo riscontrato segnali di ritracciamento ad inizio settimana e che aveva fatto ripiombare la quoTazione al di sotto dei 15000 punti. Ieri l’indice italiano ha invece testato il massimo recente a 13340 in maniera perfetta e guarda, ancora una volta, al 15660 come primo livello considerevole al rialzo. Manco a dirlo, 14900 ancora soglia di supporto.

USOil
Superato brillantemente il breakout della media a 200 sul grafico daily, come atteso, il mercato si è andato ad appoggiare a questo indicatore. Questo non invalida la view rialzista che vede ancora in 98 dollari al barile la quotazione più prossima e 100 come soglia psicologica da target. Possibile ritracciamento sulla media a 21 del 4 ore posta a 96,20.

Xau/usd
Rotta con forza la megaresistenza posta a 1625, ora la quotazione del metallo giallo si è arrestata sul livello successivo ancora più importante di 1641. Questo, lo andiamo dicendo da tempo, è un prezzo che potrebbe essere quello di svolta per parlare di un possibile trend rialzista e rally dell’oro. Andando più nell’immediato l’attenzione va posta alla potenziale divergenza ribassista sul grafico a 4 ore che fa del 1625 ora il livello di attenzione.

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