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Euro/usd: il futuro appare roseo

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(WSI)-Sono giornate interessanti quelle che stiamo vivendo sul mercato valutario, in quanto a nostro parere saranno fondamentali per cercare di chiarirci meglio le idee su quello che è il sentiment di mercato. Andando a ricercare possibili interazioni tra vari mercati, ci troviamo di fronte a tante piccole correlazioni che finora si sono create e distrutte, senza essere capaci di mantenersi stabili per un periodo ragionevole di tempo.

Ricorderete come, in certe fasi di mercato, ci trovavamo di fronte a borse che salivano con dollari che scendevano (la relazione era l’utilizzo dei dollari per acquistare rischio), a volte vedevamo borse scendere e salire yen e franchi svizzeri in quanto valute rifugio, con le materie prime acquistate in quanto considerate safe heaven e chi più ne ha più ne metta.

Ebbene, in questa prima parte dell’anno, relazioni del genere non sono ancora state in grado di delinearsi, ma ci sembra che il momento per poter assistere alla creazione di qualcosa che ci aiuti ad interpretare di più l’andamento generale dei mercati, sia abbastanza vicino.

Ieri abbiamo assistito ad una prima bozza di acquisti di dollari in concomitanza di borse che scendevano, con materie prime ancora miste, ed il fatto che i mercati non abbiano mostrato particolari reazioni ai discorsi (retorici più che altro) tra Hu Jintao ed Obama, dopo che non avevano mostrato risposte particolari ai meeting tenutisi in Europa, ci fa pensare che piano piano essi possano tornare a marciare con le proprie gambe, in base a logiche fondamentali cui seguono logiche di investimento.

Sia chiaro, il momento non è ancora arrivato, in quanto il potenziale nervosismo è ancora tanto, e sappiamo come l’avversione al rischio sia uno spettro ancora troppo invadente, però ci sembra il caso di cominciare ad appuntarci qualcosa in ottica prospettica.

EurUsd – grafico orario

In Usa, dall’incontro di ieri, non arrivano notizie degne di nota: si è parlato di rapporti commerciali, che devono rimanere di un certo livello, con Obama che vuole passare oltre il vecchio stereotipo che il basso costo del lavoro cinese “porta via” (queste le parole utilizzate) lavoro agli americani, di diritti umani, sui quali il presidente cinese ha ammesso di aver ancora tanto da lavorare, dello yuan svalutato, che mina gli equilibri internazionali, insomma di nulla che potesse scuotere i mercati.

Rimanendo concentrati sulla Cina, stanotte abbiamo assistito alla pubblicazione di parecchi dati indicativi del suo stato di salute. Il Pil per il quarto trimestre 2010 si è attestato a +9.8%, la produzione industriale per il mese di dicembre (anno su anno) è arrivata al 13.5%, mentre le vendite al dettaglio hanno raggiunto il +19.1%.

Interessante notare come i dati sull’inflazione sembra stiano dando ragione alle manovre che sono state finora messe in atto per cercare di controllare le pressioni inflattive: CPI a 4.6% (dicembre YoY), contro il precedente +5.1% e indice dei prezzi alla produzione a +5.9%, in calo dal 6.1%. Molti dati anche oggi negli Stati Uniti.

Vediamo ora, come di consueto, la sezione dedicata all’analisi tecnica.

Incominciando dall’eurodollaro abbiamo compreso un fattore importante ieri: non siamo gli unici ad aver individuato un livello importante a 1.35 figura. Per la verità i prezzi sono giunti al di sopra di questo livello, che rappresenta il massimo degli ultimi due mesi di scambi, senza però riuscire a consolidare al di sopra.

Se osserviamo un grafico orario notiamo come le tendenza, nonostante le flessioni dai massimi, continui a risultare in salita. La linea infatti che congiunge i minimi crescenti da dieci giorni è ancora valida e suggerisce un livello di supporto nell’immediato posto a 1.3430: questo per noi significa che l’euro avrà ancora un immediato futuro positivo, accelerando a rialzo sopra 1.35, sempre che non venga oltrepassata questa linea appena evidenziata.

La situazione del dollaro nei confronti dello yen rimane a rischio. La tendenza evidenziata nelle ultime due settimane, seppure non particolarmente esplosiva, mostra un evidente downtrend amplificato ieri dalla rottura ribassista di 82.30, che diventa livello di resistenza di breve.

Il cambio ha raggiunto e superato, seppur di poco, l’obiettivo a ribasso 81.95 confermandone la validità. Il nostro pensiero rimane di una tendenza negativa in atto sino al noto superamento nel breve-medio, di quel 83.65 in grado di allontanare gli spettri ribassisti. La situazione si complica ulteriormente al di sotto del minimo visto ieri.

Anche sul cambio EurJpy abbiamo avuto conferma di un importante livello ieri. Ovviamente parliamo della forte resistenza di 111 figura, provata più volte. Più nel breve è emerso un altro livello, probabilmente utilizzabile anche per le prossime evoluzioni: questo è il supporto di 110.30, testato, con estrema precisione, nelle ultime ventiquattro ore non meno di cinque volte.

Nottata non certo poco volatile questa del cable. Abbiamo infatti avuto, dall’area di resistenza di 1.60 evidenziata la seconda parte di ieri, un veloce calo che ha portato ad una perdita di circa una figura. Questo ha riportato all’attualità quel livello di supporto di 1.5930 (giungendo a 1.5920 per la verità) visto le giornate passate. Consideriamo ancora questa area di supporto come importante per la validità della tendenza rialzista evidenziatasi da una decina di giorni.

Rimaniamo a parlare di sterlina, ma contro euro, per notare uno spunto di breve interessante. La ripresa del cambio degli ultimi due giorni, è contenuta all’interno di un canale ascendente che ha come livello di supporto per le prossime ore 0.8420. Rotta a rialzo la resistenza di breve, 0.8450, la tendenza assume ancora più validità con obiettivo primario poco al di sotto di 0.85 figura.

La sterlina in calo, ha favorito la discesa del cambio GbpJpy che, invertendo la tendenza primaria, sembra puntare diritto a quel 130.30 considerato da alcuni giorni come area di supporto di maggior interesse. Speranze di rottura di questo spunto ribassista, degli ultimi due giorni, potrebbe esserci con il ritorno dei prezzi al di sopra di 131 figura (non certo un utopia, data la distanza dai prezzi attuali).

Giornata movimentata ieri per il cambio euro franco. Dopo aver rotto la resistenza chiave di 1.2950 ed aver messo a segno quasi 50 punti in salita abbiamo assistito ad un calo che ha assestato i prezzi di 150 punti in sei ore. Ciò che risulta interessante su un grafico orario è la perfetta tenuta della media mobile esponenziale a 100 periodi, così come negli ultimi dieci giorni. La tendenza di fondo del cambio non è per il momento a rischio, infatti crediamo possa essere ancora da considerare come ago della bilancia l’area compresa fra 1.2770 e 1.2730, per valutare un up o downtrend.

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