Roma – E’ arrivato a segnare anche una caduta verticale, un vero e proprio tonfo, dopo la notizia che alcuni esponenti del partito di maggioranza del Parlamento greco hanno votato contro le misure di austerity. Per l’euro, la giornata è stata densa di colpi di scena (vedi grafico allegato).
Alla fine però l’effetto positivo del sì del Parlamento alle misure di austerity proposte dall’esecutivo, ha sortito il suo effetto e ha riportato la moneta unica a salire fino all’attuale rapporto di cambio di $1,4392, comunque al di sotto della soglia a $1,44 che era stata superata in mattinata.
Niente rally dunque per la valuta europea, che evidentemente aveva già prezzato la notizia. E’ questa a tal proposito l’opinione di Steven Englander di Citi che afferma che, “guardando oltre la giornata di oggi, abbiamo l’impressione che la valuta abbia già incorporato le buone notizie”. Oltre al sì del Parlamento greco, il riferimento è alle dichiarazioni recenti del presidente della Bce Jean Claude Trichet, che ha ribadito la frase “forte vigilanza” sui prezzi. Di conseguenza, secondo l’esperto, “continuiamo a ritenere che l’euro avrà difficoltà a trovare notizie positive aggiuntive nel corso dei prossimi mesi”.
Il punto infatti è “che il programma greco di austreity e il contagio del rischio di un default dei debiti sovrani che colpirà i paesi periferici indica che i settori privati di queste nazioni continueranno a essere messi sotto pressione in modo molto intenso, almeno fino a quando la questione dei debiti sovrani non sarà risolta: probabilmente in due anni o anche più”.
Parla anche Thomans Stolper, di Goldman Sachs. Stolper sottolinea che gli analisti sono particolarmente interessati alle oscillazioni che hanno caratterizzato il rapporto eur/usd dalla fine di aprile a ora. La correzione iniziale, scrive, “ha portato EUR/usd a scendere da quota $1,4850 a 1,40, prima di una fase di stabilizzazione che si è attestata più recentemente attorno a quota 1,43”. Ma c’è ancora “molto potenziale di rialzo andando in avanti”, ha detto l’analista. “Il rapporto eur/usd potrebbe (dunque) continuare a salire. Uno scenario che include sia il miglioramento dell’outlook su base ciclica e un rinnovato decoupling dei tassi americani dal resto del mondo farebbe salire l’euro nei confronti del dollaro. Ovviamente l’atteggiamento nei confronti del rischio (propensione o avversione) e le attese sui tassi di interesse europei dipenderanno in modo cruciale dallo sviluppo della situazione in Grecia, ma ribadiamo la nostra view anche in questo momento, convinti che la maggior parte delle tensioni riguardi il modo di condividere i problemi dell’Eurozona e non siano affatto inerenti a nessuna eventuale minaccia che grava sui fondamentali del forex dell’Eurozona”.