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Euro tiene, ma manca ora della forza necessaria per tentare la risalita

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Legnano – Il mercato continua a muoversi in base alle notizie che stanno arrivando, soprattutto a livello di politica monetaria.

Sappiamo di vivere una settimana che domani ci vedrà di fronte alla decisione sui tassi di interesse da parte della BCE e abbiamo assistito al ritocco del costo del denaro da parte della RBA, durante la nottata di ieri. La decisione ha visto un taglio di 50 punti base, che ha portato il livello del tasso di sconto dal precedente 4.25% all’attuale 3.75%, abbassando notevolmente il valore nominale di riferimento e mettendo le basi per una politica di wait and see che probabilmente durerà fino a questa estate, momento in cui si procederà a valutare gli effetti di questi tagli prima di procedere con qualsiasi altra mossa.

La decisione è in linea con le aspettative degli analisti, che si dividevano tra un taglio di 25 e di 50 punti, ma non è stata in grafo di far saltare i livelli di medio periodo, pur avendo portato ad un ridimensionamento del valore del dollaro australiano contro il dollaro americano, che ha abbandonato quota 1.0500 (livello di attenzione di medio periodo dato dal pullback della trendline ascendente tracciata sui minimi dallo scorso ottobre) senza tuttavia riuscire a portarsi sotto 1.0200, che rimane il livello di supporto più importante nel medio.

Se si dĂ  uno sguardo ad un grafico giornaliero si nota come si stia formando una figura a bandiera che potrebbe portare a nuove evoluzioni a ribasso con obiettivi vicini alla paritĂ  nel caso in cui saltassero i supporti.

Il rallentamento nell’attività manifatturiera (si tratta della seconda frenata in due mesi) ed il fatto che la Cina potrebbe rallentare hanno aiutato questa decisione ed ora il mercato comincia a prezzare nuovi tagli (nell’ordine dei 75 punti) nei prossimi 9 mesi.

Dal punto di vista europeo invece, tutte le orecchie saranno puntate alla conferenza stampa di Draghi, dato che a livello di interventismo non è previsto nulla, ma che è arrivato un nuovo taglio del rating spagnolo che ha confermato quello che ormai tutti sappiamo, ossia la situazione critica soprattutto dell’immobiliare e del bancario spagnoli.

Le attese per sentire parlare di nuovi LTRO o di tagli di tassi si rincorrono, dovremo stare davvero attenti all’uso del wording da parte della BCE per cercare di comprendere se potremo abbandonare la fascia di consolidamento 1.3000 – 1.3300 che vediamo ormai da settimane sull’EurUsd.

EurUsd
La moneta unica sembra tenere ancora bene. La salita incominciata piĂą di due settimane fa continua a segnare il passo e ad indirizzare il cambio eurodollaro verso la precedente area di congestione di e 1.3375 (dove crediamo avverrĂ  la vera svolta rialzista). Nel frattempo quindi continuiamo a dare credito alla trendline positiva che, per le prossime ore, suggerisce un supporto a 1.3210, mentre a 1.3290 troviamo la resistenza di breve.

UsdJpy
Anche la tendenza ribassista presente sul cambio UsdJpy, da più di un mese, continua a risultare una valida guida. Per le prossime ore il punto di rottura è individuabile presso 81 figura: a questo livello, infatti, transitano le medie di lungo su grafico H4, nonché la trendline discendente con origine il 21 di marzo scorso.

EurJpy
Per osservare il grafico di EurJpy ci spostiamo su un timeframe più ampio, un daily. In questo caso è possibile osservare come si stia realizzando una figura di inversione di testa e spalle. Nonostante ci si trovi in largo anticipo, la neckline infatti passa a 104.50, val la pena cominciare a darle uno sguardo per non trovarsi impreparati qualora dovessimo assistere ad un calo della moneta unica nei prossimi giorni (magari sulla rottura di quella trendline che abbiamo visto passare poco al di sopra di 1.32). Qualora la figura dovesse realizzarsi gli obiettivi a ribasso sono distanti e si trovano quasi sul medesimo livello di minimo raggiunto dal cambio ad inizio anno.

GbpUsd
Come sosteniamo da giorni, il trend incominciato il 16 aprile scorso continua a dare segni di forza, rendendo sempre più raggiungibile il livello di massimo precedente di 1.66. Nell’immediato, per valutare questa tenuta, possiamo osservare il livello di supporto di 1.62 figura, confermato ieri nella sua importanza, così come ad 1.63, osservato il giorno precedente.

EurChf
Nessuna notizia nuova sul cambio EurChf e i prezzi che continuano a viaggiar in un range giornaliero di 10 pip. Questo “paradiso del range trading” finirà con la rottura del supporto a 1.20 e della resistenza che si trova sempre in area 1.2030-35.

UsdChf
Con un EurChf praticamente fermo da giorni non stupisce affatto vedere il cambio UsdChf come esatta contrapposizione dell’eurodollaro. Il trend negativo in atto dal 16 aprile potrebbe trovare motivo di accelerazione al di sotto di 0.9050 prima e 0.90 figura poi con l’obiettivo che si trova a 0.8925.

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