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Euro: tendenza al ribasso, occhio a sbalzi di volatilità

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Legnano – Ci apprestiamo a vivere una giornata importante, alla fine della quale saremo in grado di constatare se l’EurUsd sia in grafo di chiudere la settimana sotto 1.2950, un’indicazione ribassista che qualche analista aspetta da tempo e che noi abbiamo messo in cantiere circa una settimana fa, quando abbiamo cominciato a notare un mutamento del sentiment degli operatori e dei tassi overnight sull’interbancario europeo.

A livello di dati macroeconomici ci sono arrivate indicazioni dalla Cina, che ha visto in pubblicazione molte rilevazioni, la più importante delle quali risulta essere il CPI, attestatosi a 3.4%, in linea con le aspettative ed in discesa rispetto al precedente, il che ci fa capire come a livello di politica monetaria la PBoC potrebbe rilassare le richieste di accantonamenti per le banche durante il mese di giugno, il che per ora, non farà da market mover.

Dall’Inghilterra intanto ci è arrivata la decisione da parte della BoE circa i tassi di interesse, lasciati allo 0.50%, ed il programma di acquisto di bond, anch’esso lasciato a 325 miliardi di pound.

La reazione del mercato di fronte a questa notizia, soprattutto sul cable, è stata a nostro avviso spropositata, in quanto non ci sono state fornite alcune informazioni aggiuntive circa lo stato dell’inflazione UK, che come sappiamo rimane comunque alta e sopra i target di controllo dell’istituto centrale (per l’inflation report occorrerà aspettare il 16 maggio).

Reazione eccessiva, tant’è che abbiamo assistito ad un ripiegamento del cambio, coinciso con acquisti di dollari su tutti i fronti (yen a parte) che confermano di essere la valuta rifugio per eccellenza nei momenti di avversione al rischio.

Oggi dovremo prestare attenzione a qualche dato che verrà pubblicato sul fronte euro, sterlina e dollaro, essi potrebbero vedere aumenti di volatilità nel brevissimo periodo.

Il sentiment generale risulta essere tuttavia ancora pesante, per cui non escludiamo ulteriori approfondimenti a ribasso per i corsi degli obbligazionari Piigs e per le borse.

EurUsd

La moneta unica è riuscita solo parzialmente, ieri, a recuperare contro il dollaro, senza mai però ritornare stabilmente al di sopra del fatidico livello di resistenza posto a 1.2960 e poi di 1.30. La tendenza rimane, quindi, indirizzata a ribasso ed il livello ipotizzato ieri come obiettivo, 1.2880, rimane il primo a cui guarderemo in giornata. Ovviamente la cancellazione di questo scenario passa attraverso la rottura dell’area di resistenza vista sopra.

UsdJpy

Lieve recupero per il dollaro, contro lo yen, in grado di portare ad un movimento di 20 pip ma non al superamento di 80.05, dove si trova il livello di resistenza di breve. Continuiamo, più nel lungo, a sostenere come il calo del cambio si stia sviluppando precisamente all’interno di un canale discendente i cui estremi per oggi si trovano a passare a 80.40 sopra (coincidente con la media a 100 su grafico H4) e 78.40 sotto.

EurJpy

Non c’è molto da aggiungere allo senario visto da alcuni giorni sul cambio EurJpy. La figura di inversione (testa spalle ribassista) individuata su grafico daily e H4 sta svolgendosi e sino ad un ritorno al di sopra di 104.30 la tendenza sembra continuare a risultare ribassista.

GbpUsd

Il cable invece risulta più complesso da prevedere. Abbiamo visto, per la seconda volta in due settimane, come le flag ribassiste siano state annullate da escursioni al di sopra della parte alta del canale. Continua a risultare migliore la condizione della sterline, rispetto alla maltrattata moneta unica. L’unico spunto arriva da un grafico che parta da mercoledì scorso, quando si è venuta a creare un’interessante linea di supporto rialzista che, per le prossime ore, indica a 1.6110 il livello di svolta ribassista.

EurChf

I movimenti giornalieri del cambio EurChf stanno raggiungendo livelli tali di assenza di movimento da rendere identico lo studio di un grafico a linee o candele. Pensate che nei due giorni passati l’escursione giornaliera non è stata superiore a 6 pip. Il fatto interessante è che da settimane il livello si avvicina sempre più a 1.20 e niente accade.

AudUsd

Il dollaro australiano a ripreso a soffrire la forza del biglietto verde da ieri pomeriggio. Questo movimento sta avvicinando il livello di supporto del cambio che due giorni fa aveva arrestato il calo: parliamo di 1.0025 che è certamente il supporto da tenere in maggior considerazione, oltre il quale potrebbe aprirsi definitivamente la strada per 0.9865 (il punto di partenza dell’ultimo movimento in salita che si è concluso col doppio top di 1.0840 visto a febbraio).

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