Legnano – Ieri è stata una giornata di prova per la moneta unica europea, che nonostante tutto quello che sta accadendo in Europa, è riuscita a mantenersi stabile rispetto al dollaro americano dopo la discesa di inizio settimana. Il motivo per cui la moneta unica si è addirittura apprezzata è da ricercarsi nella conferenza stampa tenuta dal presidente della BCE Mario Draghi, dopo la decisione di mantenere i tassi di riferimento fermi all’1.00%.
Il numero uno dell’istituto di Francoforte ha scelto di mantenere dei toni abbastanza freddi e pacati, senza andare ad affrontare temi particolarmente delicati e senza sottolineare l’attuale stato di difficoltà dell’economia europea (non è stato fatto riferimento a dati particolari).
La BCE si è mostrata ancora preoccupata per gli scenari di crescita futuri che, con un livello di inflazione prevista sopra il 2% per tutto l’anno, se non viene sostenuta da riforma strutturali in grado di aumentare il grado occupazionale, potrebbe rallentare ulteriormente.
E’ stata molto stressata la necessità di perseguire riforme credibili, che ogni Stato dovrà andare ad implementare, oltre a quella di tagliare la spesa per interessi.
Per quanto riguarda le operazioni di LTRO è stato comunicato che la liquidità immessa deve ancora mostrare i propri effetti oltre al fatto che è prematuro parlare di exit strategies e questo ci conferma l’idea che servirà ancora del tempo prima di poter valutare l’impatto, soprattutto sull’erogazione di credito all’economia reale.
Nulla di nuovo insomma, ma il fatto che l’euro non sia sceso di fronte ad una conferenza stampa del genere, dove non sono stati risolti dubbi del mercato, ci dà la prova di come l’istituto centrale europeo sia credibile agli occhi degli investitori, che non sono ancora pronti a vendere massicciamente euro pur continuando le tensioni sia sugli azionari sia sugli obbligazionari locali dei Piigs.
Oggi sarà una giornata davvero interessante in quanto verrà rilasciato il principe dei market mover, da qualche anno a questa parte. Si tratta chiaramente dei Non Farm Payrolls, che potrebbero portare a forti aumenti di volatilità nel breve, ma che, a meno di vedere dei dati che si discostano in maniera evidente dalle attese, poterbbero non essere in grado di far prendere direzionalità di medio periodo ai mercati.
Le richieste di sussidi di disoccupazione rilasciate ieri hanno mostrato un miglioramento (passando da 392k a 365k), mentre l’ISM non manifatturiero ha fatto segnare un calo. Il dato è atteso a 165k posti di lavoro creati nel settore non agricolo e gli scenari a cui potremo assistere sono sostanzialmente tre. Un dato minore di 120k unità (dato precedente) potrebbe far scendare il dollaro inizialmente per poi vederlo recuperare nel caso in cui le borse dovessero accusare il colpo (cosa molto probabile). Con un dato tra 120k e 165k unità la reazione potrebbe essere neutrale, con il dollaro che potrebbe replicare quanto appena visto, con minor forza, mentre di fronte ad un dato buono potremmo assistere al contrario. Il UsdJpy sarà la bilancia da utilizzare per capire come il mercato andrà ad interpretare la release, dopodiché occorrerà spostare la propria attenzione su EurUsd, cable, loonie ad aussie per le correlazioni con il rischio.
EurUsd
La correzione incominciata due giorni fa sull’euro sembra aver trovato un livello difficile da oltrepassare a 1.31 figura. Questo livello, anche per oggi, rappresenta il supporto più interessante per il cambio che troverebbe in 1.30 l’eventuale obiettivo primario oltre una rottura confermata. A 1.3180 troviamo, invece, la più interessante resistenza, confermata dal massimo di ieri e dal transito incrociato di tutte le medie da noi utilizzate all’interno di un grafico H4.
UsdJpy
Anche sul cambio UsdJpy, come per l’eurodollaro, abbiamo assistito ad una lateralizzazione in seguito al movimento di inizio settimana: in questo caso i due livelli interessanti per oggi saranno 80.10 e 80.60. Non bisogna dimenticare che la tendenza ribassista del cambio continua con costanza e che il livello in grado di anticipare una ripresa transita poco al di sotto di 81 figura.
EurJpy
Passano le giornate e il livello chiave di 104.50, su EurJpy, si trova sempre alla medesima distanza. 100 punti ci separano da un livello in grado di imprimere un’accelerazione al movimento ribassista del cambio.
GbpUsd
Il cable ha confermato la rottura rialzista della flag su grafico orario, sorpassando 1.6195, purtroppo però con un movimento che si è dimostrato nulla rispetto a quanto ci si poteva aspettare. Al pari della moneta unica da ieri pomeriggio i prezzi si trovano a viaggiare in un percorso laterale che ha in 1.6160 il supporto e in 1.62 la resistenza. Il dato di oggi pomeriggio certamente aiuterà a districare la situazione.
AudUsd
Il grafico giornaliero del dollaro australiano si fa sempre più interessante, data la notevole vicinanza con la possibile rottura ribassista di 1.0250 (che oltre ad essere un chiaro livello di minimo relativo, rispettato nelle ultime settimane, è anche il 61.8% di ritracciamento del movimento positivo avvenuto fra 0.9985 e il doppio top di 1.0850). Se questo dovesse avvenire assisteremmo alla rottura del canale laterale che dura da più di un mese ed il cui obiettivo si troverebbe poco al di sopra del livello di parità. Un eventuale calo, purtroppo, dovrebbe significare un ulteriore inasprimento dell’avversione al rischio.
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