MILANO – Sul mercato dei cambi, la moneta unica si mantiene stabile nei pressi dei massimi da 4 mesi attorno a 1,4230 dollari al termine di una seduta asiatica in cui si è mantenuto in range stretto.
Lo yen invece si è rafforzato nella notte contro dollaro a 80,90 da 81,12 della chiusura di ieri e contro euro a 115,20 da 115,30 di ieri. Alcuni trader parlano di offerte per vendere dollari accumulate per testare la determinazione delle autorità giapponesi a difendere la soglia di 80 per il dollaro/yen con un nuovo intervento.
Sul fronte delle commodities, i derivati sul greggio sono in lieve calo questa mattina sebbene il mercato resti supportato dalla situazione in Medio Oriente. Restano incerte invece le prospettive per la domanda in Giappone, terzo consumatore mondiale di greggio.
OBBLIGAZIONI E MONETARIO
Il futures sul Bund ha aperto in lieve rialzo stamane, con le previsioni di un avvio neutro-negativo per le piazze europee.
In una settimana povera di appuntamenti sul mercato primario dei titoli di Stato, gli operatori guarderanno oggi alle aste a breve spagnole. Madrid colloca tra EUR1,5 mld e EUR2,5 mld di titoli a tre e sei mesi.
BORSE ASIATICHE
In Asia, finale di seduta in marcato recupero per l’azionario giapponese, in un clima di fondo meno avverso al rischio dopo gli ultimi progressi per il contenimento della fuga radioattiva dalla centrale nucleare di Fukushima. Dopo la pausa di ieri per festività l’indice Nikkei225 ha chiuso la seduta con un progresso del 4,36% sopra i 9.600 pts. Tra i singoli titoli in evidenza Toshiba, in rialzo di quasi il 13% dopo le indiscrezioni del quotidiano ‘Nikkei’ secondo cui il gruppo corrisponderà un dividendo di almeno due yen per azione, prima cedola staccata negli ultimi tre anni. +0,76% l’Hang Seng.
BORSE EUROPEE
Avvio poco variato per le borse europee, reduci da tre sessioni consecutive di apprezzamento, in un clima di cautela sul fronte della situazione giapponese e libica.
I ministri delle Finanze europei hanno raggiunto ieri un accordo sul Meccanismo europeo di stabilità (Esm), struttura permanente anti-crisi destinata dal 2013 a sostituire il fondo di salvataggio Efsf. L’Esm avrà una dotazione di EUR700,0 mld, con EUR620,0 mld di garanzie e capitale ‘callable’ e EUR80,0 mld di capitale versato, per una capacità effettiva di prestito di EUR500,0 mld. I contributi dei singoli paesi si baseranno sulla quota di partecipazione al capitale della Bce.
Sul fronte corporate, da monitorare questa mattina Peugeot, che ha annunciato di aver sospeso la produzione di motori diesel in Europa.
Occhi puntati anche su Siemens dopo che il board della società ha annunciato la quotazione della società Osram il prossimo lunedì. Infine, continua il fermento nel settore delle telecomunicazioni. Dopo la vendita di TMobile Usa da parte di Deutsche Telekom a AT&T, Telekom Austria ha reso noto di aver offerto EUR950 mln per l’acquisizione del 51% di del capitale di Telekom Serbia. La stima prevista inizialmente dall’esecutivo serbo per la quota era di EUR1,4 mld.
PIAZZA AFFARI
Piazza Affari ha aperto in rialzo stamane, con l’indice FTSE/MIB in zona 21.700 pts.
Sul fronte Parmalat, il gruppo francese Lactalis è salito al 13,7% rispetto all’11,4% acquisito con una mossa a sorpresa la settimana scorsa. Lactalis possiede direttamente l’8,6% di azioni Parmalat e controlla indirettamente una quota del 5,1% grazie ad un contratto di equity swap che ha ad oggetto una partecipazione potenziale fino al 7% di Parmalat. In un’intervista al Sole 24 Ore il presidente di Granarolo Gianpiero Calzolari ha detto che un coinvolgimento del gruppo, nell’ambito di una cordata italiana, sarebbe limitato a Parmalat Italia con la quale ci sarebbero sinergie per circa EUR80-100 mln.
Occhi puntati su Finmeccanica, che da stampa avrebbe firmato un memorandum per una collaborazione ad ampio raggio con il gruppo polacco della difesa Bumar.
Oggi pubblicano i risultati Acegas-Aps, Banco Desio, Boero, Ciccolella, Class Editori, Cia, Credito Emiliano, Elica, ErgyCapital, Indesit, Kme, Marcolin, Mediaset, Milano Assicurazioni, Mondo TV, Rcs.
EVENTI SOCIETARI
Edison (EUR0,7845): le svalutazioni per oltre EUR400,0 mln legate all’avviamento di alcuni asset del gas pesano sull’utile netto 2010 che si ferma a EUR21,0 mln. La società non distribuirà alcun dividendo.
Fiat (EUR6,09): i giornali scrivono oggi dello scontro fra azienda e Fiom sulla trattativa circa l’investimento da EUR500 mln per produrre un modello Maserati nello stabilimento ex Bertone dove l’azienda vorrebbe adottare il modello Mirafiori.
Finmeccanica (EUR8,825): secondo MF di oggi, ha firmato un memorandum per una collaborazione ad ampio raggio con il gruppo polacco della difesa Bumar.
Generali (EUR14,91): gli analisti di Deutsche Bank hanno ridotto il target price da EUR16,40 a EUR16 con giudizio hold.
Kerself (EUR3,04): ha informato che prosegue la definizione dell’accordo transattivo con MAIS SpA e che informerà prontamente il mercato non appena lo stesso verrà formalizzato.
Parmalat (EUR2,466): se ci sarà una cordata italiana per Parmalat, Granarolo ci sarà. Lo ha dichiarato, in un’intervista a Il Sole24ore di oggi, Gianpiero Calzolari, presidente del gruppo alimentare.
Prysmian (EUR14,94): informa di essere venuta a conoscenza che l’Autorità antitrust brasiliana ha avviato un procedimento nel settore dei cavi energia nei confronti di diversi produttori di cavi tra i quali la stessa Prysmian.
Reno De Medici (EUR0,23): ha chiuso il 2010 con un utile netto di EUR2,0 mln rispetto a una perdita di EUR6,6 mln del 2009.
MACRO, CAMBI E COMMODITIES
Pochi i dati macro previsti in giornata, con l’inflazione di febbraio nel Regno Unito, attesa in crescita dello 0,6% su mese dallo 0,1% di gennaio, e i prezzi delle case negli Stati Uniti a gennaio.
Dal Canada arriveranno invece le vendite al dettaglio di gennaio e il Leading indicatos di febbraio.
Rischia lo stallo la situazione in Libia dove le forze dei ribelli non sono riuscite a sfruttare la copertura offerta dai raid aerei occidentali per avanzare. Il generale Usa Carter Ham ha previsto un diradamento degli attacchi aerei, a meno di evoluzioni impreviste. Gli Usa non vogliono farsi trascinare in un nuovo conflitto e nella notte il presidente Barack Obama ha detto che “nel giro di giorni, e non di settimane”, Washington cederà il controllo delle operazioni militari in Libia.
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