L’euro resta al palo, confermandosi sui minimi dell’anno al di sotto degli 1,30 dollari. La moneta unica continua a risentire delle ansie per la situazione di Eurolandia, con la Grecia che è fortemente a rischio di fallimento ed il timore di default di altri Paesi dell’area della moneta unica, come la Spagna, il Portogallo e l’Irlanda.
Il dollaro ha così tratto spunto dalla sua natura di investimento alternativo e riserva di valore, guadagnando terreno contro l’euro ed anche contro le altre maggiori valute mondiali, incluso lo yen.
A sostenere la divisa statunitense hanno inoltre contribuito alcuni positivi dati congiunturali americani, con le vendite di case pendenti, salite a marzo più del previsto del 5,3%, e gli ordini all’industria, che sono balzati a sorpresa dell’1,3%.
Il cross euro/dollaro si attesta stamattina a 1,298 USD, dopo aver toccato un minimo nella notte di 1,293 USD. Si indebolisce anche lo yen, con l’euro che scambia a 123,03 yen (+0,19%) ed il dollaro a 94,8 yen (+0,14%).
La tensione sul valutario si fa sentire, in vista dei dati sul mercato del lavoro americano, che verranno anticipati oggi dal consueto report sugli occupati di ADP. Domani sarà la giornata della BCE.