
New York – L’euro ha perso il 13% contro il dollaro da quando la crisi del debito si e’ propagata anche in Italia, sette mesi fa. Il calo rispecchia la sempre piu’ alta probabilita’ che Roma faccia default, un evento che distruggerebbe la moneta unica.
Secondo Ricardo Caballero e Francesco Giavazzi, l’ultima speranza per la divisa potrebbe essere la parita’ con il biglietto verde. Un deprezzamento aiuterebbe l’euro a sopravvivere, posto che sia accompagnato da un sostegno in ambito di politica monetaria adeguato e coerente.
Dall’estate dell’anno scorso, scrivono i due economisti in un articolo pubblicato da Bloomberg, l’Italia ha implementato le misure di consolidamento fiscale con un’intensita’ mai vista negli ultimi 15 anni, che comportano un incremento del surplus di bilancio primario pari a oltre il 6% del Pil nell’arco di tre anni.
Ma proprio perche’ una simile contrazione fiscale avverra’ tramite un innalzamento delle tasse, a ragion veduta gli investitori temono che il paese entrera’ in una recessione molto pesante. Se cosi’ fosse, l’opera di consolidamento fiscale non verra’ completata.
Un euro piu’ debole contribuirebbe a evitare tale evento negativo, rendendo invece piu’ facile il compito del governo Monti di raggiungimento del consolidamento sperato. Per l’area euro nel suo complesso, la svalutazione della moneta unicra non avra’ un impatto diretto, dal momento che gli scambi commerciali principali avvengono all’interno della regione.
Tuttavia, questo non e’ il caso dell’Italia, dove il 55% delle esportazioni sono dirette a paesi xtra comunitari come Svizzera, Russia e Stati Uniti. Un deprezzamento del 15% dell’euro darebbe una grossa mano alle attivita’ di esportazione di beni, fondamentali per la ripresa italiana, compensando l’inevitabile contrazione della domanda interna.
Ricardo Caballero e’ professore di economia al Massachusetts Institute of Technology ed e’ consulente di QFR Capital Management LP a New York. Francesco Giavazzi e’ un docente di economia alla Bocconi e al MIT.