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EURO, OVVERO IL DIAVOLETTO DI MAXWELL

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*Leon Zingales, PhD in Fisica, Dipartimento di Matematica, Università di Messina, e’ collaboratore di Wall Street Italia. Il suo blog e’ IlCignoNero. Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

(WSI) – La nascita dell’Euro ha corrisposto alla creazione di un equilibrio innaturale con il raggiungimento del massimo di Entropia. Ma la realtà si ribella alle teorie fallaci e l’ ipotesi di simmetria viene falsificata in presenza di shock asimmetrici.

L’Euro, non come idea di unità monetaria, bensi’ nella sua intrinseca rigidità, ha rappresentato l’apice teorico dei dogmi neo-classici e dell’economia basata sull’equilibrio statico mortale.

In assenza di gradiente termico vi è la morte. Questo è il concetto fondamentale espresso dal secondo principio della Termodinamica. L’aprire le barriere che separano porzioni con temperatura differente determinando il raggiungimento di un equilibrio termico (massima entropia) è un processo che causa l’impoverimento termodinamico del sistema. Il processo di fondazione dell’Euro ha determinato proprio questo: ha abbattuto le differenze, eliminato gradi di libertà necessari, distrutto le fluttuazioni e, con il suo potere livellante, ha annullato l’energia potenziale valutaria.

In pratica l’Euro ha unificato in un unico sottosistema in triste equilibrio valutario tanti sottosistemi distruggendone in ognuno di essi l’energia potenziale valutaria. Non è dunque un caso che nel periodo delle vacche grasse la zona Euro nel suo complesso è cresciuta molto meno degli altri componenti del sistema mondo (anche tralasciando i paesi emergenti); l’Euro è formato da sottosistemi imprigionati da un vincolo valutario innaturale. Imponendo la moneta unica, non tenendo conto della naturale diversità, si è determinato un vincolo nello scambio dell’energia monetaria abbattendo l’energia potenziale associata alla fluttuazione delle singole monete.

Le economie come l’Italia basate essenzialmente sulle esportazioni e per le quali era essenziale l’utilizzo dell’energia potenziale valutaria hanno sofferto terribilmente trovandosi a combattere nei mercati internazionali senza l’arma più forte (sono d’accordo che sarebbe opportuno puntare ricerca e sviluppo, ma non si può guarire il malato per decreto). A prescindere dal colore politico del governo in carica l’Italia è cresciuta con percentuali da prefissi telefonici. Nel periodo di vacche grasse la nebbia dell’Euro ha comunque consentito una seppur minima crescita, nell’attuale crisi sistemica la nebbia si è trasformata in un buio soffocante.

La rigidità dogmatica dei sommi sacerdoti della BCE unita all’incapacità politica ha trasformato la zona Euro in valvola di sfogo degli squilibri mondiali. I cosiddetti PIIGS (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia, Spagna) sono i punti critici che, come birilli, hanno i propri destini intersecati.
Allorché cadesse uno dei PIIGS (uno qualsivoglia) automaticamente, nel giro di pochi mesi, tutti gli altri verrebbero giù trascinando nella polvere l’essere ibrido nato male e cresciuto peggio. Ma la Germania non pensi che può impunemente abbandonare i paesi suddetti al proprio destino qualora non riuscisse ad imporre piani di lacrime e sangue per rientrare dai deficit. La Termodinamica insegna che non è realizzabile il diavoletto di Maxwell, ossia un dispositivo capace di separare le molecole veloci da quelle lente senza alcun costo. Non è possibile gratuitamente diminuire l’entropia invertendo il corso naturale degli eventi. I debiti sovrani si sono intersecati in una giungla inestricabile: il default di uno qualsiasi dei PIIGS determinerebbe perdite ingenti, forse fatali, per le banche tedesche.

Prima o poi la realtà si ribella alle teorie fallaci e le falsifica in maniera incontrovertibile. La pretesa di trattare la zona Euro come un corpo uniforme ha reso la moneta unica altamente sensibile nei punti di maggiore debolezza. La falsa ipotesi di simmetria è crollata in presenza di shock asimmetrici (a prescindere dalla natura e dalle cause di tali shock) poiché la forza di un sistema composto si misura dalla forza dell’elemento più debole.

Soltanto i sistemi flessibili possono sopravvivere in presenza di grosse oscillazioni ed ho l’impressione che la zona Euro non lo sia. D’altro canto, chi di equilibrio ferisce di equilibrio perisce.