Legnano – Giornate d’attesa quelle che stiamo vivendo, con il mercato che recepisce ancora rumor sulla soluzione del debito europeo ed attende che arrivi il week end, quando tutto il mondo si aspetta una comunicazione da parte dell’Europa di una soluzione concreta alla crisi che stiamo vivendo, dopo che da Francia e Germania arrivano dei rumor su un accordo che prevede di ammorbidire il regime di sanzioni ed hanno cominciato a parlare di potenziali modifiche al trattato di Lisbona (chi è in difficoltà deve dichiarare insolvenza e perdere il diritto di voto nei consigli dell’Ue).
La cosa a cui dobbiamo prestare attenzione sono i potenziali nuovi rumor che potrebbero giungere tra oggi e venerdì, in quanto potrebbero essere in grado di far partire aumenti di volatilità sui mercati, dato la delicatezza dell’argomento e delle aspettative mondiali, che seguono la chiara ed esplicita richiesta del G20.
Non dobbiamo far altro che attendere ed essere reattivi su qualsiasi nuova notizia, che se dovesse arrivare sarebbe con molta probabilità supportava per la moneta unica.
Nel frattempo, fermiamoci ad analizzare il dato pubblicato ieri in Gran Bretagna sull’inflazione. Su base annuale è stato raggiunto un valore di 5.2 punti percentuali, superiore sia al precedente 4.5%, sia alle attese degli analisti che volevano un 4.9%.
La reazione del cable non si è fatta attendere e dopo un leggero spike al rialzo è sceso nonostante il fatto che, solitamente, di fronte ad un dato del genere si potrebbe attendere un rialzo della valuta del Paese in quanto si potrebbe arrivare a futuri rialzi di tassi.
Ieri invece è successo il contrario in quanto la aspettative sulle mosse di politica monetaria convenzionali (leggasi agire sui tassi) da parte della BoE sono ben ancorate, dopo che è stato ampliato il programma di QE qualche settimana fa. Dagli Stati Uniti intanto arrivano dati macro migliori delle aspettative, quello che ha sorpreso di più è stata la bilancia commerciale, in attese negative per circa venti miliardi di dollari, uscita positiva di oltre 57.
Attenzione oggi alla pubblicazione delle Minute della Bank of England, dalle quali desumeremo in maniera migliore le intenzioni dell’istituto, anche se esse sembrano essere chiare (tassi fermi ed attenzione alla crescita, i potenziali pericoli inflattivi da ciò derivanti dovrebbero smorzarsi a causa del rallentamento globale).
In pubblicazione anche il CPI americano, atteso alle 14:30 a 3.8%, come il precedente e dati relativi all’immobiliare, che però non dovrebbero mostrare sorprese positive.
La flessione dell’eurodollaro, incominciata in mattinata molto probabilmente per le voci di un downgrade francese, ha portato i prezzi ad avvicinarsi all’importante supporto dinamico suggerito dalla trendline con origine a due settimane fa senza però cambiare lo scenario di fondo. Ciò che infatti appare ancora evidente è il movimento positivo che sta compiendo la moneta unica, con un supporto dinamico posto a 1.3650 (transito della trendline più transito della media mobile di lungo), e che continua a fornire un obiettivo posizionato nei pressi di 1.40. Intorno a questo livello possiamo trovare un interessante supporto del passato (erano i primi giorni di settembre), mentre poco più su troviamo l’ultima delle percentuali di ritracciamento di Fibonacci del movimento compreso fra 1.4540 e 1.3150.
Non abbiamo nulla di nuovo da osservare sul cambio UsdJpy. Da 51 giorni esatti i prezzi si trovano ad essere scambiati all’interno di 200 punti di range, fra 76 e 78 e sino a che non avremo una fuoriuscita da questo livello non avremo evidenza di alcun trend. È davvero molto difficile ritrovare un movimento simile nel passato: ciò che rimane sensato comunque sembra essere di continuare a sfruttarlo sino alla rottura.
Anche il cambio EurJpy, nonostante la profonda correzione dei due giorni passati, continua a rimane impostato per raggiungere ulteriori livelli di massimo. In questo caso più che la tendline di supporto, ha funzionato molto bene il passato livello di resistenza statica (ora passato a supporto) posto a 105 unito al transito della media mobile di lungo su grafico con candele a 4 ore. 106.25 e 107.60 sono gli obiettivi di prossima resistenza. L’ultimo, in special modo, potrà assumere un ruolo chiave per una ripresa della moneta unica sullo yen di varie figure, inizialmente sino a 110.
Il cable potrebbe seguire, oggi, la sorte delle altre valute appena viste: sulla scia delle indiscrezioni sull’accordo dell’asse franco tedesco potrebbe raggiungere nuovamente un livello che ieri si è rivelato davvero importante, 1.5870. Questo è un livello che viene suggerito dalle settimane passate e data la precisione con cui il mercato l’ha rispettato potrebbe essere la resistenza più interessante da osservare.
Anche il franco svizzero, come lo yen contro dollaro, sembra entrato in un momento di riflessione.
Sia contro euro che contro dollaro, infatti, valgono i livelli visti oramai da qualche giorno.
Il cambio UsdChf continua a indicare in 0.89-0.8925 il più importante livello di supporto capace di cambiare davvero le sorti dei prezzi e far assistere ad uno scivolone di almeno 200 punti. Fra 0.90 e 0.9020 troviamo invece la resistenza.
Il cambio EurChf non si è spostato dall’importantissima linea di tendenza negativa di lungo periodo. Troviamo ancora interessante guardare a 1.24-1.2430 per ricercare un’ulteriore svolta sul cambio. 1.30 rimane l’obiettivo se dovessimo assistere ad una rottura.
Il cambio AudUsd, già abbondantemente al di sopra della parità da settimana scorsa, sembra aver ritrovato un’area di congestione osservata verso la metà del mese di settembre. Fra 1.0150 e 1.0360 stanno viaggiando i prezzi negli ultimi quattro giorni così come fecero appunto un mese fa. Siamo interessati soprattutto alla rottura di 1.0360 oltre il quale potremmo immediatamente trovare resistenza a 1.0460 con la consapevolezza di un trend che potrebbe concludersi a 1.0750.
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