Società

EURO: NIENTE DRAMMI PER REFERENDUM
IN DANIMARCA

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Ho l’impressione che tutto l’interesse scatenatosi attorno al voto in Danimarca sia ingiustificato e comunque eccessivo. Il referendum dovra’ decidere l’ingresso della Danimarca nella zona di Eurolandia, ma non sara’ certo Copenaghen a cambiare i destini dell’euro.

Innanzi tutto il mercato non ha bisogno di aspettare i risultati del voto in Danimarca per sapere quello che il mondo pensa della moneta unica europea.

Da un punto di vista economico, la Danimarca e’ un Paese piccolo, con un PIL di 1/10 rispetto a quello della Germania e solo 5,5 milioni di abitanti.

Il mercato prevede un voto negativo e, qualora questo avvenga, la reazione potrebbe essere una ripresa dell’euro prima, e un ulteriore ribasso poi.

Per gli speculatori poi, la maggiore preoccupazione sul breve termine riguarda interventi di ben piu’ grande portata.

Paradossalmente un voto positivo potrebbe avere un maggior impatto che un voto negativo.

Infine, per bloccare la fuoriuscita di capitali e’ piu’ importante colmare il divario tra la crescita europea e quella degli Stati Uniti che il dilemma sulla moneta unica, atteso che gli europei hanno acquistato grandi quantitativi di titoli e obbligazioni americane.

I risultati del referendum sono attesi per le 16.30 ora di New York.

* Tony Crescenzi e’ capo analista della sezione Capital Markets alla boutique finanziaria Miller Tabak & Co.