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Euro in recupero, ma attenti: rumor parlano di attacchi di hedge fund

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Partenza positiva dei mercati stanotte in Asia, con un Nikkei che sta segnando +1.36% ed uno yen che non reagisce in maniera particolare a questi eventi in quanto l’abbiamo visto salire contro dollaro, per poi stabilizzarsi in 15 punti, e scendere contro euro per fermarsi in range anche qui tra 107.50 e 107 ¾.

La settimana che ci apprestiamo a vivere risulta essere piena, ma sostanzialmente tranquilla dal punto di vista dei dati macroeconomici: per oggi niente di importante all’orizzonte, martedì CPI inglese, ZEW tedesco e Retail Sales USA.

Mercoledì produzione industriale americana e decisione sui tassi in Nuova Zelanda seguita giovedì dalla SNB svizzera, giorno in cui verranno pubblicati anche PPI e TICS USA, per finire venerdì con CPI americano e indice di fiducia dell’Università del Michigan.

Ci troviamo su livelli di equilibrio precario, che per ora fanno si che le fasi laterali incominciate sui mercati possano protrarsi ancora per qualche giorno, ma la sensazione che da un momento all’altro possa partire un movimento ci sono, e per quanto ci riguarda, non sono assolutamente da sottovalutare.

La grande diatriba che si dovrà risolvere è la seguente: è peggio la situazione economica americana oppure quella europea? Vincerà l’euro o vincerà il dollaro?

In America lo sappiamo, si rischia una fase di crescita “dolorosa”, come si è evinto oltre che dall’ultimo Beige Book (che ha visto passare da 2 a 5 i distretti in rallentamento o in fase di stallo) anche dalle parole di venerdì di Obama.

Dal lato europeo invece stanno tornando a farsi sentire i timori riguardanti le possibili insolvenze di Spagna e Grecia, seguite da Portogallo ed Irlanda (anche se le ultime aste di bond per gli ultimi due Paesi citati sono andate sostanzialmente bene), dimostrando così che i 950 miliardi di dollari stanziati dall’Europa per sostenere tutte le situazioni di pericolo, non abbiano assolto appieno al loro compito.

Giungono rumors da parte della Commodity Futures Trading Commission che molti hedge funds si stanno posizionando, nella maniera più pesante da due mesi a questa parte, contro euro.

La nostra idea, è che nel medio periodo potremmo assistere effettivamente ad un indebolimento di euro, che potrebbe vedere in 1.2500 il livello chiave da tenere d’occhio.

Rifacendoci più vicini al presente, stiamo attenti ai franchi che, come detto, potrebbero ripetere l’attacco agli ultimi confini, soprattutto contro euro, ma anche contro dollaro, dove la parità è vicina.

Apriamo la settimana di trading partendo dall’analisi tecnica sul cambio eurodollaro.

E’ stata interessante la riapertura del mercato di ieri sera in quanto abbiamo avuto modo di apprezzare una buona ripresa di forza della moneta unica, in grado di far oltrepassare al cambio, dopo quattro giorni, la resistenza importante di 1.2770: per ben tre volte, i giorni passati, i prezzi hanno tentato il superamento senza successo.

Questo movimento potrebbe essere il primo tassello di un puzzle favorevole ad un’ulteriore salita verso l’area chiave di 1.2920. Il supporto a questo scenario, oltre che nel breve a 1.2770, si trova a distanza di sicurezza nei pressi di 1.2650.

Ancora una volta, purtroppo, dobbiamo ripeterci per parlare del cambio UsdJpy. Nessun segnale di cambiamento evidente continua a portare in dote livelli statici e dinamici precisi. In questo caso abbiamo la resistenza che si trova a 84.75 e 85.15 (in base a che si decida di utilizzare la media mobile esponenziale a 21 periodi su grafico giornaliero o la trendline discende che segue il movimento da maggio). Il livello statico è dato dal minimo toccato mercoledì a 83.35 (livello che ci riporta a giugno 1995).

Il cambio EurJpy è fuoriuscito dalla figura a triangolo osservata venerdì mattina. La rottura a rialzo di 106.70 ha prodotto una buona salita, in grado di spingere i prezzi a rialzo di ancora qualche punto sino a 108 figura. Un ritorno dei prezzi al di sotto di 107.40 cancellerebbe questo particolare scenario rendendo necessario l’individuazione di nuovi punti.

Il movimento “lievemente negativo” del cable, iniziato a metà del mese scorso, continua a proseguire. Sono oramai molto chiari i livelli da tenere in grande considerazione per osservare una svolta: abbiamo la trendline discendente che indica in area 1.55 la resistenza e troviamo il supporto a 1.53 figura esatto, dato dal minimo raggiunto dai prezzi il 7 settembre scorso.

Parliamo di 200 punti di range e vediamo come questa mattina i livelli raggiunti si trovano quasi perfettamente equidistanti: difficile in questo caso, anche osservando timeframe più di breve, riuscire ad ipotizzare verso quale delle due parti avremo il movimento iniziale.

Molto preciso il movimento di ripresa del cambio GbpJpy visto da martedì scorso. La trendline inferiore che guida il movimento di salita dal minimo di 127.94 (il minimo visto da fine maggio) è stata toccata e verificata quattro volte, aumentandone l’importanza: questa suggerisce oggi di prestare attenzione al supporto dinamico di 129.30.

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