Legnano – Samaras ha rinunciato. Il leader del partito di maggioranza greco, incaricato di formare una coalizione di governo ha comunicato ufficialmente di non aver trovato accordi con gli esponenti di altri partiti per formare la coalizione e ha di fatto consegnato a Tsipras (leader del secondo partito) l’incarico, i cui risultati risultano essere molto incerti data la situazione.
La moneta unica europea, di fronte ad uno scenario del genere ci sta mostrando la sua estrema forza e, dobbiamo essere sinceri, questo non ci stupisce in quanto siamo stati abituati a reazioni forti da parte dell’euro anche di fronte a notizie negative, come questa.
Più volte abbiamo ragionato su quali possano essere le motivazioni reali di una tale forza, non vogliamo perciò annoiarvi andando a rivisitarne una per una, dobbiamo però ribadire un elemento che potrebbe portare ad una perdita di valore della moneta unica nei confronti del dollaro americano, che risulta essere l’andamento dei tassi overnight sull’interbancario europeo, che fa risultare difficile, se non impossibile, incassare i tassi rollover nel momento in cui si detenessero posizioni lunghe di euro e corte di dollari.
Un disequilibrio del genere, di fronte a tassi nominali che offrono un differenziale positivo dello 0.75%, può portare al ridimensionamento delle posizioni di medio periodo nel momento in cui le aspettative sulle tensioni dei mercati dei tassi dovessero ancorarsi, ed in questo scenario avrà un ruolo fondamentale la BCE ed i suoi aiuti al credito (le prime valutazioni dell’LTRO avranno un impatto rilevante sui tassi overnight).
Oltre a questa situazione contro la valuta americana, l’euro offre rendimenti negativi anche contro la sterlina inglese ed il dollaro canadese, confermandoci che l’allargamento degli spread e l’innalzamento del costo per prestarsi dei soldi tra banche sta pesando sull’area euro in generale.
Stiamo attenti perciò alle prossime sedute ed alla chiusura settimanale di venerdì sera, l’1.3000 sarà uno spartiacque importante (sotto 1.2950 si può considerare una rottura definitiva).
EurUsd
Nel breve periodo non abbiamo nulla di nuovo sul cambio: crediamo, infatti, che in uno scenario politico altamente confusionario la svolta potrà avvenire una volta che sarà oltrepassato 1.2960 (già ieri abbiamo visto come questo rappresenti un importante livello di Fibonacci). 100 punti al di sopra, 1.3065, si trova invece la resistenza, confermata ieri in più occasioni (un grafico orario chiarirà tutto).
UsdJpy
Il cambio UsdJpy, pur rimanendo stabile nei suoi movimenti, ha dato conferma ieri di un importantissimo livello di svolta ribassista. La nuova tenuta di 79.60 conferma questo come livello di breakout a ribasso, coincidente con il punto di transito della media mobile a 200 periodi su grafico giornaliero. Questo non rappresenta una novità rispetto allo scenario mostrato dai prezzi da settimane, dato che il canale discendente che è possibile tracciare da fine marzo sta tenendo con costanza indicando un ulteriore calo dei prezzi.
EurJpy
Parlavamo ieri della figura incominciata su un grafico H4 e di come un pullback avrebbe rappresentato una conferma di ingresso a ribasso. In effetti il cambio si trova ora a 104.30 e le prossime ore saranno davvero fondamentali. Se da questo livello assisteremo ad una discesa questa sarà la conferma del ribasso.
GbpUsd
Il cable, al pari dell’eurodollaro ieri, ha evidenziato un recupero che ha rotto la resistenza di 1.6160 andando a toccare 1.62. Questi due livelli appena osservati sembrano poter giocare un ruolo importante anche nelle prime ore di questa mattina per cercare di indirizzare un cambio che appare in flessione da una settimana esatta.
AudUsd
1.0250 e 1.0020-50 sono i due più interessanti livelli di breve-medio, stando a quanto visto insieme nell’ultima settimana. Un ruolo fondamentale sarà giocato ancora una volta dall’avversione al rischio del mercato e dai listini azionari dopo il pesante calo di ieri.
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