Euro giù: la Finlandia fa tremare l’Europa

di Redazione Wall Street Italia
18 Aprile 2011 09:56

Roma – Secondo giorno consecutivo di ribassi per la moneta unica, che continua a scontare i timori che Grecia possa dichiarare un default del debito. Non sono bastate le parole di sabato del ministro delle finanze greco, George Papaconstantinou, che ha ribadito con forza come Atene non stia considerando una ristrutturazione del debito. Affermazione rimarcata anche da Christine Lagarde, ministro delle finanze della Francia e da Dominique Strauss-Kahn, direttore del Fondo Monetario Internazionale. Quest’ultimo ha specificato che il sistema di aiuti è stato ideato con l’idea di un rimborso e così sarà. “Nulla è cambiato”.

Intanto, crescono i timori sul fronte Finlandia, con il blocco degli euroscettici che sta acquisendo sempre maggiore potere politico, riducendo la possibilità che il Portogallo possa ricorrere agli aiuti dell’Unione Europea. Il leader del partito True Finns, “Veri Finlandesi”, Timo Soini, ha dichiarato che i soldi dei contribuenti non sarebbero dovuti andare ad aiutare Grecia e Irlanda. La sua popolarità nel paese, è passata dal 15% al 19%. La coalizione pro-Europa guidata dal ministro delle finanze Jyrki Katainen ha vinto il 20,4%, ma il partito Veri Finlandesi, ha annunciato che cercherà la maggioranza per porre fine al sistema di aiuti europeo.

“Nei prossimi due giorni ci sarà incertezza su chi formerà la prossima coalizione del govenro in Finaldia e quella che sarà l’attitudine sui piani di salvataggio per i paesi in difficoltà (in questo caso Portogallo) – ha commentato Gareth Gerry, strategist dei rapporti di cambio presso UBS a Sindapore – Ci sono potenzialmente alcuni problemi per l’euro relativi (alla vittoria degli ultrazionistici).

Dopo che, nelle recenti settimane, l’andamento della moneta unica sembra essere stato guidato per la maggior parte dal rialzo dei tassi della BCE e dalle aspettative di ulteriori strette monetarie per combattere l’inflazione, al momento il problema dei debiti sovrani sta tornando in primo piano.

“La crisi del debito in Europa sembra riprendere piede”, ha detto Misato Nakashima, currency analist per Himawari Securities, intervistato da Bloomberg. “Dopo i recenti rialzi, ci si attende una correzione”.

Lo scorso anno, la Grecia ha ricevuto aiuti dall’Europa e dal Fondo Monetario Internazionale, a cui sono successivamente seguite la richiesta di Irlanda e Portogallo. Nonostante questo, la scorsa settimana è tornato di nuovo lo spettro di un default del paese, con il costo per assicurare il debito che, cresciuto ai record, ha mostrato una probabilità di default prossima al 60%, secondo quanto riportato da Bloomberg.

Tutti questi timori hanno portato oggi l’euro a perdere sul dollaro a $1,4330; e lo stesso azionario non se la sta passando bene in quanto si teme cosa accadrà a questo punto all’Europa. Proprio oggi, tra l’altro, inizierà per il paese una fase cruciale. Il Portofallo avvierà infatti le trattative con i funzionari della Commissione europea, della Bce e del Fondo Monetario Internazionale, che si trovano di fatto a Lisbona per valutare quale dovrebbe essere l’ammontare del terzo piano di salvataggio in Europa (dopo Grecia e Irlanda). Si parla di un salvataggio di 80 miliardi di euro. In questa situazione risuonano sempre più minaccuiose le parole Timo Soini, leader del partito “I veri finlandesi”: “Quel pacchetto (di salvataggio che è lì) – ha detto – beh, non penso che rimarrà lì per molto”.