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Euro e yen: la tendenza primaria è in calo ma il supporto tiene bene

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Legnano – I mercati hanno approfondito i movimenti negativi durante la giornata di ieri, con gli obbligazionari con rendimenti alti e spread che continuano la propria corsa, azionari in calo e vicino ai livelli di supporto e valute ad alto rendimento in discesa, vendute contro acquisti di dollaro americano.

Niente di nuovo insomma, a parte il fatto che ci siamo avvicinati a livelli di supporto (o di resistenza) su molti strumenti, ed oggi pare essere una giornata interlocutoria dove potremmo assistere a correzioni di mercato oppure allo sfondamento di queste aree e la mancanza di parte della liquidità media di mercato (a causa del ponte dovuto al giorno del Ringraziamento in America) non fa nient’altro che aumentare le possibilità che uno di questi due scenari avvenga.

Operativamente si può pensare di impostare delle operazioni che puntino a prendere eventuali rimbalzi di mercato, con stop però posizionati in macchina per cautelarsi in caso di rotture che potrebbero far avvenire aumenti improvvisi di volatilità, sfruttabili andandosi a girare (lunghi o corti a seconda della posizione originale) per correre insieme al mercato.

Vale la pena di dare uno sguardo all’indice italiano, che in quattro giorni è passato dal livello di oltre 15.000 a 13.725, livello che se sfondato può aprire le strade verso 13.400, mentre, se dovesse tenere crediamo possa far tornare il mercato verso le resistenze di breve poste in area 14.300, livello che se rotto potrebbe far salire ancora i prezzi fino a 14.600.

Quale dei due scenari prospettati sembra essere il più probabile?

Dopo la trilaterale tenutasi ieri a Strasburgo sembra che la risposta possa essere la strada che vede i mercati continuare ad essere pesanti, ma dovremo prestare attenzione anche alle aste di bond e btp italiani che ci saranno oggi.

Analizzando questi due fattori separatamente, non possiamo non notare che dal vertice a tre tra Italia, Germania e Francia non è uscito nulla di concreto, se non l’idea che c’è disaccordo un po’ su tutto (la Merkel non vuole gli Eurobond ma Monti e Sarkozy sì, mentre sul ruolo della BCE non si sono nemmeno espressi se non nelle maniere canoniche ufficiali, ribadendo l’indipendenza dell’istituto).

Dal punto di vista dell’asta dei titoli di stato italiani invece, vedremo se avremo una domanda sostenuta, dopo che quelli a dieci anni tedeschi non sono andati completamente collocati a causa dei bassi rendimenti offerti. In caso di rendimenti medi che dovessero salire ulteriormente, le borse potrebbero continuare le proprie discese, aiutando anche i cambi a rompere i livelli chiave.

La tendenza dell’euro continua a mostrare la propria direzione ribassista. Nella notte, il cambio eurodollaro, ha oltrepassato il minimo mantenuto fino a ieri, in due diverse occasioni (1.3315), toccando 1.33 figura. Si avvicina sempre più il livello obiettivo di 1.3140, dal quale ci separano oramai poco più di 150 punti, così come rimane stabile il livello di resistenza, e negazione del trend in atto, posto a 1.3420. Qui troviamo la coincidenza dei massimi degli ultimi tre giorni si scambi. La trendline che stiamo prendendo in considerazione da giorni, come riferimento tecnico a guida di questa forte pressione ribassista, transita a 1.3450 nelle prossime ore.

Il cambio UsdJpy dopo la tranquillità della giornata di ieri, per la chiusura americana, ha mostrato un aumento di volatilità nella notte. Questo particolare movimento ha potuto portare ad una conferma di 77.50 come livello di forte resistenza e possibile cambiamento del trend in atto (ancora ribassista). L’area prossima a 77 figura ha dato dimostrazione, anche ieri, di essere molto osservata dal mercato.

Passiamo ad osservare il cambio EurJpy, avendo ottenuto una conferma davvero precisa ieri. Parliamo del test perfetto del livello di supporto ipotizzato a 102.60, grazie all’osservazione dell’andamento del cambio dello scorso ottobre. La tendenza primaria continua a risultare in calo, con obiettivi a 100.75, anche se per le prossime ore il livello di supporto continua a risultare valido: come resistenza, invece, troviamo un livello statico prossimo a 103.40.

Il cable, avendo rotto 1.55 ha dato ulteriore prova del momento complicato. La tendenza primaria in calo continua così ad essere confermata giorno dopo giorno con l’obiettivo finale posizionato sul minimo dei primi giorni di ottobre, 1.5275. Prima di allora è possibile ritrovare un ulteriore livello di supporto a 1.54 figura.

Il cambio UsdChf non si è spostato particolarmente dal livello al quale si trovava ieri mattina. I prezzi sono particolarmente vicini al livello di resistenza statica compresa fra 0.9220 e 0.9230. La linea di supporto positiva suggerisce un livello dinamico a 0.9170 per le prossime ore.

Concludiamo con il dollaro australiano, tuttora in difficoltà contro il biglietto verde. Il trend negativo presente sul cambio da fine ottobre sta sempre più avvicinando i prezzi al minimo in area 0.94. Per sfruttare questa evidente tendenza si potrebbe valutare la tenuta o meno del livello di supporto a 0.9665. Data la velocità con cui il cambio era risalito il mese passato, non sono presenti molti altri livelli di supporto ai quali affidarsi prima di un ritorno verso il minimo.

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