Legnano – Ultima giornata della settimana che non mostrerà nessuna pubblicazione di dati macroeconomici importanti ed in grado di muovere il mercato, per cui sarà possibile determinare il sentiment di mercato in maniera, diciamo, pulita.
Le aspettative di apertura delle borse europee sono miste, con l’Italia osservato speciale (e con essa lo spread tra bund e btp) dopo il declassamento da parte dell’agenzia di rating Moody’s da A3 a Baa2, a due soli gradini dai bond spazzatura.
Le motivazioni alla base di questa decisione risiedono nell’instabilità politica che si sta acuendo e che troverà il proprio apice nella prossima primavera, quando ci saranno le elezioni.
Il governo Monti a suon di voti di fiducia sta andando avanti per la propria strada ed è opinione comune tra gli analisti che, inquadrando le scelte di Monti all’interno del più ampio disegno di ricostruzione delle condizioni che permetterebbero, almeno in teoria, la sopravvivenza della moneta unica e del progetto euro (condizioni che avrebbero dovuto esistere di fatto prima dell’entrata in vigore della moneta unica), tali decisioni possano essere corrette, ma che probabilmente cominceranno a non trovare più l’approvazione da parte dei diversi gruppi politici.
Anche se le misure di austerity si muovono nella direzione giusta, è l’obiettivo che si cerca di perseguire che a nostro parere non è il principale, o meglio, non può essere marchiato con l’esclusività.
Infatti, avere i conti a posto e poter continuare ad utilizzare un unico mezzo di scambio targato euro non può prescindere dal fatto di dover perseguire anche obiettivi di crescita economica, fattore fondamentale per il mantenimento di un tenore di vita consono agli europei, che rischierebbero soltanto di andare incontro a periodi di crisi ulteriore, dove si andrebbero a spendere euro con le lacrime agli occhi. Siamo sicuri che la gente voglia davvero soltanto questo?
Oggi avremo la possibilità di valutare se esistono ancora delle asimmetrie di investimento che vanno a focalizzarsi sui singoli Paesi (quindi vendendo mercati azionari ed obbligazionari, che presentano ancora caratteristiche “nazionali”) piuttosto che colpire la moneta unica europea, di fronte alla debolezza rinnovata di uno dei suoi Paesi principali, noi italiani.
L’idea è che questo possa avvenire, ma il fatto che sull’interbancario europeo i tassi risultino ancora estremamente bassi (di fronte ad un nominale dell’1% essi scambiavano in media allo 0.25%, ora siamo intorno allo 0.06%) fa sì che i tassi di rollover debbano essere pagati anziché incassati.
Questo potrebbe portare ad ulteriori appesantimenti del movimento in atto sull’EurUsd (stare lunghi di dollari permette di incassare i rollover) andando ad assistere a tentativi di discesa comuni sia dell’euro (che ricordiamo ha sfondato i minimi storici contro aud e nzd) che dei mercati dei Paesi in difficoltà.
Anche dall’Asia arrivano segni di rallentamento, con il Pil del secondo trimestre in calo a 7.6%, ma con vendite al dettaglio in aumento rispetto alle attese, che sono state in grado di mantenere i mercati asiatici in correzione rialzista durante la notte (che potrebbe aprire, per chi lavora sul Nikkei, potenzialità nuovamente ribassiste).
EurUsd
Rispetto ai giorni passati la moneta unica non sembra aver cambiato direzione. Certo l’impulso ribassista è andato diminuendo, ma sempre indicando due possibili livelli chiave. Il primo è dato da 1.2150, livello a cui i prezzi ieri sono arrivati molto vicini e che, anche per questo rimane un ottimo livello di breakout ribassista: il secondo è certamente 1.1875 che, sebbene si trovi molto lontano sembra, rappresentare il naturale punto d’arrivo della tendenza che sta vivendo il cambio. Consideriamo ancora 1.2330 come possibile svolta a rialzo.
UsdJpy
Dopo gli “eccessi” di mercoledì il cambio UsdJpy è tornato a muoversi secondo i più recenti canoni laterali. Il range mantenuto sino dal 26 giugno scorso, ovvero compreso in una figura esatta fra 79.10 e 80.10, continua a risultare il miglior spunto da utilizzare per indirizzare il trading ed anticipare un futuro movimento.
EurJpy
Un altro passo è stato compiuto ieri, dal cambio EurJpy, in direzione del minimo di 95.65 che indichiamo da giorni come l’obiettivo del calo a cui stiamo assistendo. Nel breve si è venuto a creare un livello di resistenza intermedia, 97 figura, oltre all’oramai noto livello che troviamo a 98.15, indicato da giorni.
GbpUsd
Alla fine anche il livello che gravitava attorno a 1.5470 è stato passato dalla tendenza ribassista che sta portando ad una ripresa generalizzata del dollaro. 1.54 è tornato di nuovo d’attualità come supporto, a distanza di un mese esatto, ed è l’unico obiettivo a cui possiamo guardare per eventualmente anticipare un nuovo calo.
AudUsd
Il taglio a ribasso della precisa trendline rialzista dell’ultimo mese e mezzo ha generato un movimento in calo che si è andato a scontrare con il supporto di 1.01 (dove transita la media mobile a 200 periodi su un grafico con candele a 4 ore). Il livello che potrebbe indicare un rientro nella tendenza positiva si è spostato e coincide ora col livello statico che abbiamo considerato per giorni nel recente passato: parliamo di 1.0220, mentre se dovesse fallire la tenuta di 1.01 il primo obiettivo indicato dai ritracciamenti di Fibonacci dell’ultima salita è 1.0050.
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