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EURO-DOLLARO: I LIVELLI IMPORTANTI DA TENERE D’OCCHIO

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(WSI) – Il greenback si mantiene anche oggi abbastanza solido in attesa dei NFP (il rapporto sull’occupazione Usa, in uscita oggi alle 14.30), contro tutte le valute principali.

Questa forza probabilmente riflette la convinzione da parte del mercato che qualsiasi incremento nel numero dei disoccupati di febbraio verrà rivisto a marzo. Interviene nelle considerazioni anche l’influenza delle tempeste di neve nel nord-est degli USA, che potrebbero aggiungere un po’ di attrito alla ripartenza del mercato del lavoro.

In base alla price action di ieri, e di stamattina, sembra che ci possiamo aspettare che il mercato assorba meglio un dato leggermente negativo, e che quindi utilizzi un dato in linea con le attese oppure anche leggermente migliore delle attese per riportare l’EurUsd verso 1,3400 e forse pure più giù.

Ricordiamo comunque che la volatilità durante i payrolls è notevole, ma anche lo spettacolo è notevole. Per quanto riguarda il dato in sé, ci aspettiamo un dato non incoraggiante. Il mercato del lavoro sembra voler ripartire ma fino ad ora i miglioramenti sono arrivati in maniera non-uniforme.

Il mercato veramente non ha le idee chiare su questi payrolls…quindi l’unica certezza rimane la volatilità.

Passando all’analisi delle riunioni di ieri, Trichet non è riuscito a sorprendere in positivo il mercato: si è parlato di inflazione in sordina, di crescita attesa migliore, di una riduzione di qualche stimolo monetario…tutto nella norma. Ma questo agire “passivo” della BCE non è piaciuto ai trader, che si aspettavano anche parole sulla Grecia o qualche incoraggiamento particolare.

Nulla di tutto ciò. Molto più vivace è stata la riunione della BoE: tassi fermi e Q.E. fermo, ma almeno la sterlina ci è mossa in maniera più reattiva. Prima di passare all’analisi tecnica, notiamo anche la forza del Canada: nonostante un USD più forte ed il prezzo del petrolio leggermente in flessione, il Cad continua a tirare. I fondamentali sono misti e quindi non sono il driver principale di questa forza, che invece sembra più correlato con le attese sui tassi canadesi, che potrebbero alzarsi molto presto. Prima dei NFP di questo pomeriggio abbiamo solo il PPI UK che non dovrebbe creare tanto scompiglio.

L’EurUsd si è mantenuto all’interno del range delle ultime settimane come previsto e soltanto dei dati sull’occupazione che si discosteranno dalle aspettative del mercato potrebbero fargli prendere una direzione più precisa.

Nel momento in cui scriviamo esso si trova esattamente a metà della fascia che contiene il movimento ed i punti importanti da tenere sott’occhio risultano essere 1.3700 e 1.3440. Se non rotti tali confini, possibili inversioni del cambio in prossimità di tali livelli.

Il Cable, come suggerito dall’indicatore proprietario di FXCM di cui parlavamo ieri, l’SSI, si è sostanzialmente mantenuto fermo in un centinaio di punti.

Livelli importanti da tenere in considerazione sono individuabili in 1.5130 come primo punto di resistenza e in 1.5000 come livello di supporto. Un’eventuale rottura, aprirebbe la strada per un’ulteriore perdita di valore della divisa britannica contro il biglietto verde e vedrebbe come possibili livelli obiettivo dapprima 1.4975 per poi passare a 1.4850.

Per quanto concerne il UsdJpy, dopo la mini fiammata di ieri, è possibile che estenda la correzione rialzista fino a 89.50, dopodiché staremo a vedere. Sarà importante osservare attentamente le price action che precederanno la pubblicazione dei dati sull’occupazione Usa di oggi in quanto potrebbero darci suggerimenti per prendere posizionamenti di brevissimo periodo cercando di sfruttare la volatilità che verrà creata.

La tendenza di fondo rimane comunque ribassista ed il primo punto di resistenza da tenere sotto osservazione, nel medio periodo, risulta essere 90.50, seguito da 91.65.

UsdChf anch’esso in range nell’area compresa tra 1.0650 e 1.0885. Adesso ci troviamo, come nel caso dell’eurodollaro, esattamente alla metà di questo range ed i confini indicati, rappresentano i punti che devono essere rotti per poter vedere una direzionalità della quotazione.

Segnaliamo un rallentamento della discesa del UsdCad, dove molti trader hanno cominciato ad accumulare posizioni lunghe di dollari americani, puntando ad un recupero del cambio fino a 1.0360. Più probabile lo scenario che vede la quotazione dirigersi verso 1.02 e un quarto.

Concludiamo con l’EurChf, letteralmente inchiodato tra 1.4620 e 1.4635, per la gioia di tutti i trader intraday.

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