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Euro continua l’avanzata sul dollaro. Attenzione ad aumenti della volatilità

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Legnano – Ci svegliamo in questo lunedì di fronte ad uno scenario che ci aspettavamo. Tutto a rialzo, sulla convinzione dei mercati che verranno approvati, da parte dell’Eurogruppo, i tanto attesi aiuti alla Grecia.

Avevamo già avuto, durante le due ultime giornate della settimana scorsa il sentore che il grado di fiducia tra gli investitori stesse aumentando e questa mattina ci troviamo di fronte a prezzi che stanno scontando quanto appena esposto, molto vicini a punti ai attenzione di medio periodo che nel caso in cui fossero confermate queste attese, potrebbero facilmente trovarsi messi alla prova con i venditori di dollaro, che di fronte a notizie positive confermate potrebbero intensificare questa attività di finanziamento tramite la vendita di biglietti verdi al fine di acquistare attività più remunerative.

L’unica eccezione in questo scenario è rappresentata dal petrolio, che ha già raggiunto e ben superato sia le resistenze di breve poste a 103 ¾, sia quella di medio periodo che si trovavano in area 104.50.

In linea teorica, di fronte a flussi di acquisti di rischio potremmo assistere anche al raggiungimento di 107 dollari al barile, scenario reso possibile nel momento in cui le ultime resistenze portate via dal mercato dovessero intervenire come supporti.

Per l’operatività più stretta invece, i confini da tenere sotto osservazione per poter sfruttare eventuali rotture di mercato passano per 105.00 e 105.60, range all’interno del quale abbiamo consolidato questa notte.

Anche l’oro ha fatto la sua parte questa notte, superando in maniera molto violenta quota 1,730.00 ed avvicinandosi a 1,740.00 (1,737.55 per la precisione, punto toccato perfettamente il 15 febbraio), livello che vorrebbe frenare la corsa verso 1,750.00, raggiungibile nel caso in cui si verifichi lo scenario appena analizzato e nel caso in cui 1,730.00 intervenga come area di supporto a favore dei compratori.

Per la mattinata, una rottura a ribasso di 1,734.50 potrebbe favorire correzioni tecniche in grado di far visitare i supporti indicati (in area 1,728.00 passa anche la media mobile a 100 periodi su un grafico orario).

Anche le borse in Asia hanno aperto in territorio positivo, aiutate anche dal fatto che Pechino ha dichiarato di aver diminuito i vincoli di riserva obbligatoria per le banche cinesi, mossa interpretata come di politica monetaria espansiva dalla maggior parte degli analisti e le valute a più alto rendimento rispetto al dollaro americano stanno facendo la loro.

Cominciando come di consueto dall’EurUsd, abbiamo avuto una forte salita durante la notte che ha riportato i prezzi sopra 1.3200, raggiungendo 1.3230, livello ultimamente molto monitorato dagli operatori di breve periodo (se diamo uno sguardo ad un grafico orario, noteremo come da quando si è interrotta l’ultima discesa, partita lo scorso 9 febbraio, i prezzi non siano mai stati in grado di oltrepassare la figura tonda). Il mercato si trova ora in fasi di consolidamento e ci sta restituendo due livelli di attenzione per il breve termine, ritrovabili proprio in 1.3200 e 1.3230, alla rottura dei quali potrebbero avvenire degli aumenti di volatilità in grado di far acelerare il cambio di almeno una cinquantina di punti. Attenzione a valutare rotture a ribasso in quanto potrebbero rivelarsi fasulle a causa della presenza di molti stop dei rialzisti di brevissimo periodo.

Per quanto riguarda invece il UsdJpy, abbiamo avuto un ulteriore strappo a rialzo che ha quasi raggiunto 80.00, livello che soltanto 15 giorni fa ci sembrava quasi irraggiungibile, per lo meno con una salita così ordinata della quotazione. L’ultimo aggiornamento dello Speculative Sentiment Index mostrava il posizionamento di 2.23 clienti retail lunghi per ogni cliente corto, suggerendoci che dal livello superiore al 90% di trader lunghi, siamo passati gradualmente ad uno sbilancio che non arriva al 70%. La forte negazione della rottura definitiva potrebbe suggerire che il mercato non è ancora pronto per spiccare il volo e potremmo assistere a correzioni che, fino a quando dovessero mantenersi sopra 78 ¾ manterrebbero valido uno scenario rialzista di medio periodo.

Il risultato di quanto appena visto ha fatto sì che EurJpy raggiungesse le resistenze di medio poste appena sotto 106.00 ed ora ci troviamo di fronte a 104.70 (supporto di breve) ed i massimi della notte, come punti da valutare per eventuali rotture di mercato. E’ possibile mantenersi in laterale fino a quando non arriverà qualcosa di certo sul fronte Grecia. In caso di rottura a rialzo il livello obiettivo potrebbe viaggiare intorno a 107.50, mentre di fronte ad una negazione della salita vista, bisognerebbe attendere una rottura di 103.50 per vedere accelerazioni ulteriori.

Per quanto concerne il cable, il livello di 1.5900 ha funzionato egregiamente come resistenza ed ora ci troviamo di fronte ad una serie di scambi che si stanno mantenendo all’interno di 1.5860 e di 1.5880 dalla 1 di questa notte in poi. Attendiamoci all’apertura di Londra degli aumenti di volatilità, sfruttabili sul brevissimo periodo utilizzando la proiezione dell’altezza del range verificatosi sugli eventuali punti di rottura. Per una visione più calma, in caso di rottura anche di 1.5900 potrebbe verificarsi l’attacco a 1.5930, che se rotto aprirebbe le strade verso prezzi che non vediamo da metà novembre 2011.

Per quanto concerne UsdChf, il mercato sta tradando in laterale tra 0.9140 e 0.9160, livelli da monitorare per sfruttare rotture di breve che potrebbero portare a 0.9200 o 0.9100. Più probabile che si verifichi il secondo scenario, raggiungibile anche in caso di una prima rottura a rialzo che non si porti oltre 0.9170 (EMA 21 grafico orario).

L’EurChf ha tentato la rottura di 1.2100 senza riuscirci ed ora scambia sopra 1.2080. Lo sbilancio a favore delle posizioni lunghe è ancora evidente (più di 18 long per ogni short) e 1.2130 rimane la resistenza principale. 1.2060 il supporto.

Terminiamo con le commodity currencies, dove abbiamo visto intervenire nuovamente l’area compresa tra 1.0800 e 1.0850 come resistenza molto forte ed ora stiamo accelerando a ribasso verso 1.0750, rotto il quale potremmo vedere tentativi di discesa verso 1.0700, mentre per quanto riguarda il dollaro canadese, sembra ci sia la possibilità di rivedere 0.9950. Stiamo attenti in quanto solitamente queste coppie di valute anticipano i movimenti anche di EurUsd e di cable, ma oggi per la moneta unica potrebbe essere una storia a parte.

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