(Teleborsa) – Giulio Tremonti non ha dubbi e neanche il Presidente dell’Eurogruppo, Jean Claude Juncker: “Ci vogliono gli Euro-bond!”. E’ questa la ricetta per salvare l’Europa dalla crisi che continua a mietere vittime e rischia un pesante e costosissimo allargamento, dovuto all’operare della speculazione più che a concreti problemi interni agli Stati Membri. E assieme agli Euro-bond potrebbe nascere un’Agenzia Europea per la gestione del debito, che succeda all’attuale Fondo di salvataggio (EFSF), coronando l’ideale della completa integrazione economica e finanziaria della Zona Euro. Questa sarebbe la via indicata da Tremonti e Juncker in una lettera pubblicata sul Financial Times. L’aspirazione della UE sarebbe quella di creare un mercato obbligazionario europeo che possa arrivare a far concorrenza ai più in voga T-bond americani. Per i due Ministri finanziari europei è necessario partire con il lancio di titoli del debito europeo per un ammontare pari al 40% del PIL dell’Eurozona e dei singoli Stati Membri. Ciò consentirà al mercato dei bond sovrani europei di raggiungere una consistenza adeguata. Quanto all’Agenzia europea del debito (EDA), dovrebbe finanziare sino alla metà delle emissioni degli Stati Membri, per arrivare al 100% in casi particolari, quando uno stato non è in grado di finanziarsi singolarmente a condizioni ritenute accettabili. L’EDA dovrebbe offrire anche un concambio fra i nuovi Euro-bond ed i vecchi titoli obbligazionari locali. Una domanda sorge spontanea: “Quando potrebbe nascere il mercato dei bond sovrani europei?”. Tremonti e Juncker contano di convincere i collegi europei entro la metà di novembre, ma la proposta sarà probabilmente illustrata già oggi alla riunione dell’Eurogruppo, cui seguirà l’Ecofin nella giornata di domani. Occhi puntati sul vertice dei Ministri finanziari e dei leader di governo europei, che dovranno anche dare il via libera formale agli aiuti offerti all’Irlanda e valutare la situazione complessiva dell’Eurozona. Non c’è dubbio che sono momenti difficili per l’Unione Monetaria, che in queste ore potrebbe gettare le basi per il futuro sviluppo, tornando anche a valutare le modifiche da apportare al Patto di stabilità . In ogni caso ci vuole un messaggio unitario, che consenta di ribadire la validità dell’Unione e l’irreversibilità dell’Euro, mettendo una barriera a qualsiasi attacco speculativo.