(WSI)- Ieri sono stati rilasciati alcuni dati di natura macroeconomica, ma il mercato sembra essere concentrato su altro. Sono state rilasciate le minute della Bank of England, che sostanzialmente non hanno avuto un grande impatto sul mercato. A parte alcuni commenti sull’incertezza che sta investendo l’area euro, le notizie più interessanti arrivano dal fronte inflazione.
Essa, già salita a causa del ritorno del VAT (la nostra IVA) al 17.5% da gennaio 2010 e a causa dei maggiori prezzi all’importazione dovuti alla debolezza della sterlina nel passato, potrebbe arrivare al 4% entro la prossima primavera, anche a causa dell’aumento del VAT, previsto per l’anno nuovo al 20%.
Vedremo se questo andrà a mutare le aspettative sui tassi di interesse, cosa che attualmente non è ancora in grado di muovere i mercati a favore di pound, infatti vediamo la sterlina perdere terreno sia contro euro che contro dollaro anche a causa del GDP peggiore delle aspettative (2.7% sull’anno contro un consensus di 2.8%).
Rilasciati anche dati sull’immobiliare americano, che ha visto la vendita di case esistenti in aumento del 5.6%, ma inferiori rispetto alle aspettative che si attestavano a circa +7% e stanotte pubblicato anche il Pil neozelandese ben inferiore rispetto alle attese (1.5% vs 1.8%).
Ma come accennavamo in apertura, gli occhi degli operatori sono puntati altrove, per la precisione sulla situazione del franco svizzero. Contro l’euro esso ha registrato un nuovo massimo storico nella notte a 1.2437 ed il trend è chiaramente decrescente.
Ieri abbiamo assistito al raggiungimento del primo livello psicologico posto a 1.2500, che come ipotizzato, dopo aver visto una bellissima fase di congestione a ridosso di quell’area (osservabile bene su un grafico dalla mezzora in giù), è stato spazzato via dai venditori di euro ed ora, dopo i minimi visti dalla quotazione, sta per essere riattaccato e sarà il primo punto di resistenza da tenere sotto controllo. Per far sì che questa tendenza di rafforzamento di franchi si interrompa, dobbiamo vedere una rottura a rialzo di 1.2760, il punto che una volta rotto ha aperto la strada verso quello che stiamo vivendo.
EurUsd – grafico orario
Ora stiamo attenti ad ogni figura tonda, che potrebbe risultare un nuovo livello di supporto psicologico, al di sotto del quale potrebbero essere posizionati molti stop loss di investitori aggressivi che comprano euro cercando di anticipare una possibile ripresa dell’euro (visti i prezzi, “costa poco” rispetto al passato) o per sfruttare correzioni.
Situazione delicata anche su UsdChf, che sta tentando di rompere quota 0.9500 (se osserviamo un grafico a 1 ora è evidente la precisione di questo livello di supporto). La vicinanza del minimo assoluto battuto a 0.94619 ad ottobre ed il momento di particolare forza del franco deve farci innalzare il livello di attenzione e dobbiamo essere pronti ad affrontare un’eventuale rottura a ribasso, che aprirebbe strade verso nuovi obiettivi, mai visti prima d’ora.
Passiamo a vedere la situazione tecnica della moneta unica, nei confronti del dollaro. Dagli ultimi quattro giorni almeno ci troviamo in un condizione ribassista, seppur con un’aumentata fase di lateralità: probabilmente il mercato, che comunque si trova in una situazione pre-festiva, è in attesa di un evento scatenante che giustifichi un movimento di rottura di uno dei due livelli mantenuti.
Facciamo riferimento al doppio minimo (su candele giornaliere) di 1.3070 e dell’area di congestione a 1.3180. Come dicevamo i giorni scorsi, la tendenza continuerà a risultare ribassista sino al superamento a rialzo della trendline ribassista che trae origine a 1.35 e che coincide oggi con la forte area di resistenza più vista in questi ultimi giorni.
Alla fine sembra proprio che il dollaro abbia capitolato nei confronti dello yen, superando per la prima volta a ribasso la tendenza positiva iniziata a novembre. La rottura di questa notte a 0.8350 pone le basi per una continuazione di questa accelerazione ribassista sino ad un ritorno, oltre al livello di breve a 0.8285, al picco di minimo del 7 dicembre scorso a 0.8235.
Questa situazione è da controllare da vicino poiché la vicinanza del minimo storico potrebbe complicare la situazione: i recenti dati positivi sulle esportazioni giapponesi, nonostante il livello di forza mantenuto dallo yen negli ultimi mesi, potrebbero infatti supportare estensioni ribassiste senza avere un impatto eccessivamente negativo sull’economia, molto legata all’export.
Al pari del UsdJpy il cambio EurJpy ha rotto a ribasso il livello di supporto di 109.60, ponendo le basi per un ritorno dei prezzi al minimo di fine novembre, 108.35. Per confermare questa idea ribassista sarà molto importante continuare a controllare che i prezzi non ritornino, nelle prossime ore, al di sopra di quella che ora è diventata la resistenza, appunto 109.60.
Anche il cable ha evidenziato ieri una ripresa della forte tendenza ribassista incominciata una decina di giorni fa. Questo movimento è perfettamente racchiudibile all’interno di un canale che trova a 1.5435 la resistenza più significativa e in 1.53 l’obiettivo più probabile.
Le premesse sopra indicate non possono che aver prodotto un indebolimento del cambio GbpJpy, portando ieri mattina con facilità alla rottura dell’area di supporto indicata a 129.40. Se anche 128 figura non dovesse riuscire ad assolvere il proprio compito di supporto (a onor del vero siamo particolarmente vicini ed i prezzi l’hanno già testato questa notte), tutte le indicazioni porterebbero a suggerire il più importante livello di supporto degli ultimi mesi (ricorderete il doppio minimo di 126.40) come punto di arrivo di questa tendenza.
Il cambio AudUsd conferma la rottura della parità ed è, in questi istanti, alla prova dell’ultimo baluardo, 1.0030, prima di un ritorno al massimo visto a 1.0180. Continuiamo a confermare che il più importante livello di supporto si troverà prossimo a 0.9950.
Concludiamo con la situazione tecnica in cui si trova il dollaro nei confronti del vicino dollaro canadese. Abbiamo visto i giorni scorsi come 1.02 sia stato il livello più importante di resistenza (lo è tuttora con la serie di massimi precedenti ed il transito della media exp a 100 periodi su grafico giornaliero): questo pare abbia posto le basi per un ritorno del cambio in direzione del più importante supporto in prossimità della parità.
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