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Euro ai minimi da 2010: quale il prossimo supporto?

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LEGNANO – Il tanto atteso vertice europeo tenutosi ieri non ha, come ci si aspettava, restituito nulla di concreto ai mercati, che continuano a muoversi in base all’avversione al rischio creata sia dalle aspettative che vedono molto difficile il prospettarsi di una soluzione credibile per il caso Grecia ed Europa piĂą in generale, sia dai rumor circolati ieri tra i desk, smentiti in serata dalle istituzioni europee, secondo i quali ogni governo avrebbe dovuto redigere degli scenari di previsione di fronte all’uscita della Grecia dall’area euro.

Le borse hanno performato in territorio negativo per tutta la giornata di ieri, in concomitanza dell’acquisto di dollaro americano a livello globale che ci conferma come il green back sia, al momento, l’unica valuta rifugio presente (fatta eccezione del rapporto UsdJpy, che vede lo yen ancora lontano dai massimi storici, il che, di fronte a vendite di rischio, fa risultare la valuta nipponica maggiormente di rifugio rispetto al biglietto verde).

Anche le commodities hanno seguito le liquidazioni di rischio, con il petrolio che ha toccato quota 89.30, supporto da tenere in considerazione e che se rotto può aprire le strade verso 85.00, mentra l’oro si è appoggiato bene su un supporto più importante rispetto a quello appena visto sul greggio, in quanto toccato diverse volte dal mercato in passato (grafico daily).

Parliamo di 1,525.00 (1,522.50 in ultimo), ma il fatto che la media mobile a 21 abbia tenuto bene sul tentativo di ripresa del metallo giallo, lascia aperta in noi un’idea ancora ribassista, che potrebbe portare a svalutazioni più importanti. Soltanto di fronte a nuovi sviluppi politico-economici l’oro potrebbe tornare ad essere riconosciuto come bene rifugio, per il momento resta correlato positivamente con la propensione al rischio.

EurUsd
Ieri abbiamo potuto assistere ad un ulteriore, duro, colpo inferto alla moneta unica. L’ultimo baluardo, che sembrava potesse avere un senso, è stato oltrepassato a 1.2625 conducendo l’eurodollaro a 1.2550 (il minimo dal 2010). Nessun segnale di inversione di quella che è una tendenza negativa che procede, con una sola piccola pausa, dal primo giorno di maggio.

Per le prossime ore consideriamo interessante il livello rotto ieri di 1.2625 come resistenza. Un grafico orario sta mostrando una configurazione interessante, che almeno in teoria dovrebbe portare ad una ulteriore continuazione del trend negativo: si tratta di una configurazione a triangolo con i due estremi posizionati, oggi, a 1.2590 e 1.2560. Siamo particolarmente interessati alla rottura del supporto dinamico che troverebbe in 1.2475 il primo obiettivo.

UsdJpy
Sul cambio UsdJpy possiamo notare una grande stabilità, rispetto all’aggiornamento di ieri mattina. I prezzi viaggiano nel lungo ancora all’interno di un preciso canale ribassista con obiettivo posto inizialmente a 78, mentre fra 80 e 80.25 troviamo l’area di congestione e resistenza che potrebbe portare ad una svolta a rialzo.

EurJpy
Ieri pomeriggio abbiamo assistito alla rottura di 100 e alla conferma che il movimento in atto da due settimane esatte potrebbe giungere verso l’obiettivo indicato di 98.75-50. Questo livello deriva dalla proiezione a ribasso della figura di testa spalle che abbiamo individuato la settimana del 6 maggio scorso. Un grafico daily o H4 chiarisce perfettamente l’idea.

GbpUsd
Il cable continua il percorso di correzione e di avvicinamento all’area chiave di 1.56-1.5630. Su questo livello di congestione, ampio una trentina di pip, possiamo ritrovare una grande quantità di minimi messi a segno dal cambio fra gennaio e marzo scorsi.

AudUsd
Un grafico orario di AudUsd, degli ultimi due giorni di scambi chiarisce inequivocabilmente quale sarĂ  il livello di attenzione per la giornata entrante. Parliamo della resistenza di 0.9765 (molto vicina al livello attuale), dove vediamo giungere la linea di tendenza lievemente negativa che congiunge tutti i massimi (almeno 10) delle ultime candele orarie.
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