(WSI) – La giornata di venerdì non ha mostrato particolari spunti né dal punto di vista tecnico – abbiamo vissuto una giornata, tutto sommato, tranquilla dal punto di vista dei movimenti di mercato – né dal punto di vista macroeconomico, che dopo la giornata di giovedì, ricca di dati, ci ha fatto vedere in pubblicazione soltanto i prezzi alla produzione industriale tedeschi che risultavano degni di nota, ma che non hanno fatto muovere i prezzi, i problemi ed i temi su cui concentrarci, lo sappiamo, sono altri.
Oggi sarà molto probabilmente una giornata alla stregua di quella appena descritta, mentre da domani partiremo con la pubblicazione dell’IFO per il mese di giugno, atteso sostanzialmente in linea con il precedente (attese per 101.5 vs. precedente di 101.5) e della vendita di case esistenti, anche qui attese come le precedenti (7.5%).
Mercoledì sarà una giornata molto importante per le sorti della valuta britannica in quanto potremmo cominciare a chiarirci le idee sui suoi prossimi movimenti, in pubblicazione infatti le minute della Bank of England. Dovremo prestare attenzione soprattutto alle aspettative circa l’inflazione per vedere se potranno esserci previsioni di rialzi di tassi, che, in un momento come questo, porterebbero la sterlina a guadagnare terreno contro qualsiasi valuta.
Nel pomeriggio invece, verranno indicati i dati sulla vendita di nuove case in America, relative al mese di maggio, con attese sconcertanti di -14.7% contro il precedente +14.8% ed in serata, si riunirà il FOMC, che non agirà sicuramente sui tassi di interesse ma al quale dovremo prestare attenzione, soprattutto per i toni utilizzati nello statement accompagnatorio.
In nottata il Pil neozelandese (nazione che ieri, ci ha fatto trascorrere un non molto bel pomeriggio domenicale) atteso in aumento dello 0.5% sul mese e dell’1.8% sull’anno. Proseguiamo giovedì con gli ordini dei beni durevoli negli Stati Uniti che, dopo essere stati rivisti a ribasso per il mese di aprile (segnando comunque un +2.8%), sono attesi in diminuzione, al -1.2% – anche se il dato, depurato dalla componente dei trasporti (che è parecchio volatile) dovrebbe attestarsi in territorio positivo di 1.1%.
Termineremo venerdì con la pubblicazione dei dati sul Pil a stelle e strisce (+3%, esattamente come il precedente) e con l’indice di fiducia dell’Università del Michigan (75.5, anch’esso esattamente come il precedente). Per il resto, i temi rimangono gli stessi ed i mercati sembrano aver trovato, almeno in apparenza, una sorta di equilibrio di breve periodo che fa si che si mantenga un giusto mix tra appetito per il rischio e ricoperture di posizioni che fanno si che si vengano a creare movimenti volatili da sfruttare per il trading intraday, ma non così violenti (direzionalmente parlando) da mettere a repentaglio le marginature studiate per la gestione delle posizioni.
Incominciamo la settimana si trading cercando di trovare qualche spunto operativo interessante.
L’euro sembra aver deciso di intraprendere la salita ipotizzata la settimana scorsa, successivamente alla rottura di 1.2360. La tendenza sino ad ora mostrata, dal minimo di 1.1880 ad inizio mese, è risultata molto costante ed è possibile racchiuderla idealmente in un canale rialzista di un’ampiezza di circa 200 punti.
Ciò che più ci interessa per le prossime ore non è tanto il punto obiettivo, a 1.2660, ma bensì la tenuta dell’area di supporto a 1.2360, confermata e rafforzata come livello fondamentale dal 61.8% di ritracciamento di Fibonacci (del movimento compreso fra 1.2660 e 1.1880).
Il dollaro nei confronti dello yen, sembrava poter aver intrapreso da venerdì un inizio di movimento ribassista salvo poi ritracciare i 60 punti percorsi e trovarsi di nuovo al punto di partenza, 90.80. L’idea è che al di sopra di questo livello i prezzi potrebbero riprendere a salire verso il livello di resistenza di 92.10, che altro non è che la parte alta del canale mantenuto dal cambio nelle due settimane passate.
Anche il cable ha un aspetto rialzista per le prossime ore. Questa idea proviene dalla rottura del massimo di venerdì, 1.4880, che riporta ora di attualità il successivo livello di resistenza a 1.5030. Oltre ad essere stato un perfetto doppio massimo, il 10 e 12 maggio scorso, coincide perfettamente con il 61.8% di ritracciamento tra il massimo di 1.55 ed il minimo di 1.4230.
La sterlina, nei confronti dello yen, si trova prossima ad un livello di resistenza importante: stiamo parlando di 135.80, oltre il quale i prezzi con buona probabilità potrebbero raggiungere in breve 136.50, il successivo livello di resistenza giornaliera.
La tendenza del cambio EurChf invece continua a rimanere ribassista con pochi, se non nulli segnali di ripresa. In apertura ieri sera abbiamo visto il nuovo minimo a 1.3660 e sino a che i prezzi non riescano a riportarsi stabilmente al di sopra di 1.3865-80 ipotizziamo che la tendenza non cambi.
Continua di gran passo la discesa del UsdChf. Questo non fa altro che avvicinare il livello più importante per le prossime evoluzioni del cambio: stiamo parlando di 1.08, dove non solo transita il 50% di ritracciamento di Fibonacci fra il minimo a 0.9915 e massimo di 1.1730, ma anche la linea che ha congiunto i minimi crescenti dall’inizio della salita a fine novembre scorso. Si trova piuttosto lontano ora, ma 1.1250 rimane il livello di resistenza ad un’eventuale risalita.
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