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EURO A $1,19. PIAZZE USA FERME PER THANKSGIVING

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L’euro si mantiene a quota 1,19 dollari in una giornata di scambi particolarmente ridotti con la chiusura dei mercati americani per il Thanksgiving Day, il giorno del Ringraziamento.

La divisa americana recupera qualche posizione sulla moneta unica europea che ora viaggia attorno a 1,1910 dollari (1,1943 degli ultimi scambi di ieri) dopo aver segnato un massimo di seduta di 1,1942 dollari e un minimo di 1,1894. In prospettiva, gli analisti non escludono un rialzo dell’euro a 1,20, sebbene ora anche tra i membri della Bce non manchino timori per le ripercussioni di un ulteriore, improvviso, calo del dollaro.

Il presidente della Bundesbank, Ernst Welteke, nell’allontanare l’ipotesi di un rialzo dei tassi da parte della Bce, ha anche parlato dei possibili rischi per l’economia globale nel caso di un brusco ribasso della valuta Usa. In questo trimestre il biglietto verde ha perso il 6% sull’euro e ben il 14% nel corso dell’anno. E Goldman Sachs stima che ogni flessione del 10% del dollaro, costa in media alle aziende europee il 4% sui profitti.

Del resto, la debolezza della moneta americana persiste nonostante le brillanti notizie sull’accelerazione dell’economia a stelle e strisce e tra gli addetti ai lavori si parla ormai di debolezza strutturale della divisa statunitense legata al deficit e alla carenza di afflussi di capitali verso gli Usa.

L’euro sembra così superare senza traumi anche le problematiche sul Patto di Stabilità, grazie anche al miglioramento dei dati di Eurolandia con la fiducia delle imprese francesi ai massimi da dicembre 2002. In novembre l’indice è salito a quota 100 (da 95 in ottobre) trainata dal buon andamento delle esportazioni.